Quando Paratici diceva di aver agito nel rispetto delle regole e la domanda successiva era subito su Pirlo

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Ora, il dirigente della Juventus risulta indagato

La procura di Perugia guidata da Raffaele Cantone ha inserito Fabio Paratici all’interno del registro degli indagati per il caso dell’esame-farsa di Suarez presso l’Università per stranieri di Perugia. I magistrati umbri sottolineano le presunte responsabilità all’interno della società bianconera, argomentando in questo modo: «La dirigenza del club torinese si è attivata, anche ai massimi livelli istituzionali, per accelerare il riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez, facendo, quindi, ipotizzare nuove ipotesi di reato a carico di soggetti diversi dagli appartenenti all’università, tuttora in corso di approfondimento».



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Fabio Paratici indagato, cosa diceva a Sy Sport

Nelle carte ci sarebbe anche un momento di confronto con la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli che si sarebbe attivata per fornire dei contatto presso il Viminale proprio in favore della società bianconera. La bomba sta deflagrando – in tutta la sua potenza – nella giornata del 4 dicembre, dopo settimane di silenzio assordante intorno alla vicenda del caso Suarez. La procura di Perugia, vista l’iniziale fuga di notizie, aveva deciso di prendere una pausa di riflessione in merito alla questione. Ma le indagini sono andate avanti.



Eppure, ci ricordiamo tutti quando – a fine settembre e subito dopo le prime notizie in merito a quanto stava accadendo nella procura del capoluogo umbro – le spiegazioni dei dirigenti della Juventus intervistati dalle principali emittenti sportive (memorabile fu un intervento di Paratici a Sky sport, ad esempio) pur essendo generica e parziale bastava a tutti ed era semplicemente il volano per porre una nuova domanda, di tutt’altro argomento.

Quando Paratici diceva di aver agito nel rispetto della legge e la domanda successiva era su Pirlo

«Non abbiamo commesso leggerezze, si è verificata l’opportunità che Suarez si liberasse dal Barcellona e abbiamo fatto tutte le verifiche necessarie. Abbiamo agito in totale trasparenza e nel pieno rispetto delle regole, quindi siamo serenissimi. Non sono né un magistrato, né un poliziotto quindi non conosco nemmeno bene questo tipo di situazioni, non mi sono fatto nessuna idea, ecco». Queste le uniche parole che Paratici, ai microfoni di Sky Sport, aveva pronunciato. Evidentemente, bastavano per chiudere il capitolo, presentare i dirigenti bianconeri come estranei alla vicenda e continuare a parlare del nuovo allenatore della società, quell’Andrea Pirlo che – in quei giorni – stava portando avanti il suo debutto in panchina su una squadra di primo livello.



Ora, le indagini sembrano andare in una direzione completamente diversa rispetto a quelle parole di cui, forse, troppo facilmente ci si è accontentati. O di cui ci si è voluti accontentare.