La bufala dell’esercito che controlla i bagnanti mentre i migranti vanno in fuga

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La precisazione di una nota dell'Esercito italiano in merito ad alcune fotografie riguardanti Ventimiglia

Hanno fatto il giro del web le immagini di alcuni militari dell’Esercito Italiano che sembravano in azione di pattugliamento sulle spiagge per controllare i bagnanti e per fare in modo che questi potessero rispettare le norme di distanziamento sociale predisposte anche per le attività di balneazione. Alcuni quotidiani di orientamento conservatore, infatti, avevano diffuso queste fotografie dell’esercito in spiaggia sottolineando la sproporzione tra un’azione del genere e il fatto che diversi gruppi di migranti, ad esempio, stiano fuggendo da alcuni centri di prima accoglienza nonostante la situazione di emergenza sanitaria che l’Italia sta affrontando.



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Esercito in spiaggia a Ventimiglia: perché è una bufala

Ma paragonare le due situazioni, oltre a essere scorretto a priori, non ha alcun senso semplicemente perché la notizia dell’Esercito che pattuglia le spiagge può essere considerata a buon diritto una fake news. Nel corso della giornata di ieri, infatti, l’Esercito italiano ha pubblicato una nota di smentita, che ha fornito gli estremi rispetto a quello che stava succedendo a Ventimiglia.



«In merito alle foto pubblicate su alcuni organi di informazione relative alla presenza di militari sulle spiagge italiane – si legge nella nota -, l’Esercito precisa che nessun soldato svolge attività regolare negli arenili».

Nella fattispecie, le immagini che fanno riferimento alle forze dell’ordine sulla spiaggia di Ventimiglia rientrano nella categoria più ampia dell’operazione Strade Sicure che l’esercito italiano conduce in diverse zone del Paese (soprattutto nei grandi centri urbani) e che quelle stesse fotografie sono state scattate non perché i militari fossero in azione, ma semplicemente perché si stavano rendendo protagonisti di un’attività di approfondimento giornalistico.



«Tali immagini, pertanto – conclude la nota -, non corrispondono alla complessità delle attività legate all’operazione “Strade Sicure”, che sono sempre condotte su disposizione delle autorità competenti».