Ermanno Olmi è morto: addio al grande regista

Ermanno Olmi è morto questa mattina all’età di 86 anni. Si è spento ad Asiago, dopo l’aggravarsi della sua lunga malattia. Il regista, Palma d’Oro a Cannes grazie al film L’albero degli zoccoli, era uno degli ultimi esponenti del neorealismo italiano, ispirato direttamente all’opera di Pierpaolo Pasolini. Ermanno Olmi era nato il 24 luglio 1931 a Bergamo. Regista autodidatta, fu uno tra i primi a cimentarsi nel campo del documentario.

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Ermanno Olmi, la carriera di un maestro del cinema

Nel 1978 ebbe la sua consacrazione con L’albero degli zoccoli, in cui traduceva in pellicola la storia dei contadini della pianura Padana. Fu un esperimento dal grande valore artistico: gli attori non professionisti recitarono infatti in dialetto bergamasco. Grazie a quel film, oltre al prestigioso riconoscimento della Palma d’Oro, conquistò anche il premio César per il miglior film straniero.

Dopo un periodo di inattività dovuto alla sindrome di Guillain-Barré, Ermanno Olmi tornò a fare cinema, conquistando il Leone d’Oro al festival di Venezia grazie alla Leggenda del santo bevitore, trasposizione in pellicola del romanzo di Joseph Roth. A Venezia ottenne anche il suo ultimo riconoscimento cinematografico: nel 2008, infatti, fu insignito del Leone d’Oro alla carriera. «Mai avrei pensato di affrontare lo stupore della sorpresa alla mia età – aveva detto in quella circostanza -, soprattutto per qualcosa di non contemplativo ma che concerne il fare. Una sorpresa che cambia i tuoi comportamenti». Gli ultimi suoi lavori erano stati Il villaggio di cartone nel 2011 e Torneranno i prati nel 2014.

Ermanno Olmi, le ultime ore di vita insieme ai suoi familiari

Il regista Ermanno Olmi era stato ricoverato venerdì scorso, in seguito all’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Il decesso è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì. Gli sono stati vicino fino all’ultimo i figli Andrea e Fabio e la moglie Loredana.

«Con Ermanno Olmi – ha scritto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni su Twitter – perdiamo un maestro del cinema e un grande esempio di cultura e di vita. Il suo sguardo incantato ci ha raccontato e fatto capire le radici del nostro paese».

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