In un periodo di emergenza come quello che stiamo vivendo dalla fine dello scorso mese di ottobre in tutto il Paese, ciascuno deve fare la propria parte: le istituzioni devono dare le regole, la politica deve trovare soluzione e i cittadini devono tentare (con tutte le sofferenze e le insofferenze del caso) di adattarsi affinché si arrivi a una quadratura del cerchio per il bene di tutti, anche di chi vive al suo fianco. Una premessa d’obbligo visto il picco dei contagi che si è registrato ieri in tutta Italia (dopo un trend in costante calo), ma che deve responsabilizzare non solo i cittadini, ma anche i rappresentanti. E in tutto ciò si inserisce la dichiarazione di Enrico Stefano, consigliere comunale di Roma e Presidente della III Commissione Permanente Mobilità della capitale.
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Il problema dei mezzi pubblici non riguarda solamente Roma, ma molte altre città italiane. Tra i lavoratori e gli studenti, infatti, ogni mattina ci si trova davanti a immagini di metropolitane, tram e autobus pieni nell’ora di punta. Il tutto in piena pandemia, con un virus che non molla la presa né in Italia né nel resto del mondo. E i cittadini cosa possono fare? Al netto di chi sta lavorando in regime di smartworking, i mezzi pubblici continuano – inevitabilmente – a essere frequentati e riempiti da chi deve recarsi sul posto di lavoro o a scuola. Non tutti hanno la possibilità di utilizzare un mezzo privato (auto e moto). Secondo Enrico Stefano, parlando ai romani, si dovrebbe cercare (ove possibile) di andare in bici o a piedi.
«Chi può cerchi di spostarsi a piedi o in bicicletta, ove possibile questo può sicuramente aiutare a decongestionare il flusso sui mezzi», aveva detto ieri nel corso della sua intervista radiofonica a L’Italia s’è desta. A Roma i mezzi pubblici sono da sempre un problema e adesso, in tempo di Covid, la situazione è degenerata. Inoltre la decisione di ridurre la capienza all’80% per cercare di arginare la diffusione dei contagi, rende il tutto ancor più complicato. E oggi Enrico Stefano è tornato sulla sua dichiarazione. Motivandola con i numeri.
La carenza dei mezzi è un problema atavico. Ma consigliare, anzi suggerire, ai cittadini di Roma di provare a spostarsi a piedi o in bici sembra essere un qualcosa di paradossale e utopico. Proprio per la geografia della capitale. Il tutto sommato a maltempo (come quello delle ultime ore, con le strada allagate tra le tante cose) e il freddo che si accinge ad abbattersi su tutta la nostra Penisola. Insomma, le strade da percorrere dovrebbero essere altre. E non a piedi, ma con investimenti necessari per non dover sempre rincorrere l’emergenza.
(foto di copertina: da Pixabay)