Il web sovranista è convinto che i medici di Emergency dovrebbero lavorare gratis

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La ong di Gino Strada ha risposto così a Francesca Totolo

La questione Calabria e la ricerca disperata di un commissario alla Sanità da parte del governo ha portato Gino Strada e la sua ong Emergency a tornare al centro del dibattito pubblico. Sul web, in modo particolare, ha fatto nuovamente effetto un meme che riporta una vecchia dichiarazione del fondatore della ong, risalente al gennaio 2019, con cui ha risposto a Matteo Salvini: «I bilanci di Emergency sono pubblici, quelli della Lega sono nelle procure». Il commissariamento della Sanità in Calabria e la ritrovata vitalità di quella dichiarazione (oltre alla viralità dell’hashtag #Calabria) hanno spinto il web sovranista ad approfondire la questione dei bilanci di Emergency.



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Emergency risponde alle domande sul pagamento dei suoi medici (!)

Ad esempio, Francesca Totolo – collaboratrice del Primato Nazionale che ha un vasto seguito su Twitter – si è chiesta, testualmente, perché quei bilanci prevedono «oltre 30 milioni di euro per il personale presso le missioni operative e i quasi 3 milioni per il personale amministrativo». E poi si fa una domanda: «Ma non sono volontari?».



Ora, è piuttosto facile intuire che una ong – soprattutto se si avvale di personale altamente qualificato (è il caso di Emergency, senza ombra di dubbio) – debba sostenere delle spese. E se è vero che alcuni operatori sanitari prestano gratuitamente la loro opera, è altrettanto vero che per un’organizzazione che voglia essere concretamente efficiente in aree del pianeta particolarmente in difficoltà è doveroso prevedere la costante presenza di professionalità che, per fare il loro lavoro, devono essere pagate.

Emergency risponde e fa l’elenco delle professionalità retribuite

Visto il movimento social creato dalla domanda della Totolo, va proprio in questa direzione la risposta, sempre su Twitter, di Emergency che spende del tempo per chiarire: «Nei nostri ospedali lavorano medici, infermieri, laboratoristi, tecnici, logisti, amministratori, numerose altre figure specializzate (che scelgono di partire per missioni continuative di 6 mesi o più) e più di 2800 persone di staff locale. Ovvio e doveroso retribuirli, non crede? I volontari, invece, ci affiancano su eventi e iniziative di sensibilizzazione e raccolta fondi sul territorio (soprattutto in Italia, ma anche in altri Paesi). Anche loro hanno un ruolo fondamentale, ma è giusto non confondere i due ruoli».



La risposta a questa osservazione di Emergency è stata che questa informazione dovrebbe essere a disposizione dei donatori. Che, tuttavia, collegandosi al sito web di Emergency possono accedere tranquillamente alla sezione delle “posizioni aperte”, quella a cui – normalmente – delle professionalità specializzate si rivolgono per inviare curriculum e candidature.