L’embrione uomo-pecora? «Inutile ed eticamente sbagliato»
19/02/2018 di Redazione
Fa discutere la creazione in laboratorio, di un embrione ibrido uomo-pecora, in cui una cellula su 10 mila è umana. Un anno fa circa era stato realizzato un embrione di uomo e maiale dallo stesso gruppo di ricerca, dove le cellule umane erano una su 100 mila. Lo annunciano gli scienziati dell’università della California a Davis al meeting della American Association for the Advancement of Science di Austin, in Texas. Gli embrioni in questione sono stati distrutti dopo 28 giorni, tuttavia l’ibrido, hanno spiegano i ricercatori, rappresenta un passo verso la possibilità di far crescere organi umani negli animali, organi utili al trapianto. Questo esperimento solleva dubbi etici.
Il direttore scientifico dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma Bruno Dallapiccola ha spiegato all’Ansa perché un esperimento simile sia inutile ed eticamente sbagliato: «La mia considerazione, al di là dei problemi etici che derivano dall’aver creato un oggetto che è così contro natura, è che non vedo l’utilità di questi esperimenti».
«Se l’idea – spiega il genetista alla agenzia di stampa – è far funzionare questo metodo in funzione dei trapianti, se si ha una cellula umana insieme a una animale non si risolve il problema del rigetto. I ricercatori sostengono che attraverso le tecniche di ‘gene editing’, tra cui il ‘famoso’ Crispr, riusciranno a rimuovere anche questo problema togliendo i geni, ma io ho forti perplessità». La tecnica Crispr, ricorda Dallapiccola, è ancora in fase sperimentale e non fornisce garanzie. «Ne parlano tutti, e nonostante i miglioramenti continui, alcuni anche grazie alla ricerca italiana, ancora ci sono molti problemi da risolvere, il primo dei quali è che la tecnica corregge il Dna da una parte, ma può produrre errori da un’altra. E’ tutto molto lontano dal trasferimento al paziente».
«Il nostro parere è stato molto critico – ha sottolineato Dellapiccola ricordando i dubbi del Comitato Nazionale di Bioetica – e le perplessità rimangono, almeno finché questo studio non verrà pubblicato su una rivista scientifica e potremo vederlo nel dettaglio, mentre ora è limitato ad una presentazione ad un congresso».
(Credit foto copertina: Lu Hanxin/Xinhua via ZUMA Wire)