Cosa succede ora che Musk ha “rinunciato” all’acquisizione di Twitter?

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Alla fine, come prevedibile, l'uomo più ricco del mondo ha cercato e trovato una via d'uscita. Ma l'epilogo non sarà così semplice

L’epilogo, seppur parziale, era nell’aria da settimane. Alla fine, dunque, non sorprende la decisione di Elon Musk di ritirare la propria offerta da 44 miliardi di dollari per l’acquisizione di Twitter. L’uomo più ricco del mondo (secondo le stime relative alla prima metà del 2022, confermando il trend del 2021), ha dato mandato ai suoi legali per l’avvio delle procedure di ritiro di quella proposta (già depositata due mesi fa), utilizzando come grimaldello quella polemica sui bot e gli account fake presenti all’interno della piattaforma social. E adesso cosa potrebbe accadere?



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Nella lettera depositata nella notte italiana alla SEC (Securities and Exchange Commission), l’avvocato che rappresenta Elon Musk ha parlato di mancato rispetto degli obblighi contrattuali da parte di Twitter. Questa, infatti, sarebbe stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso di quella trattativa annunciata in pompa magna – addirittura rendendo pubblica l’offerta da 44 miliardi di dollari e con una fluttuazione in borsa (verso l’alto) inevitabile del valore del titolo (ma, dopo questa notizia le azioni sono crollate) – e che poi si è spenta nel corso delle settimane successive.



Elon Musk si ritira dall’acquisto di Twitter

Nell’estratto della lettera del legale di Musk pubblicata da CNBC, ci sono delle accuse mirate a Twitter: «Non ha risposto o ha rifiutato di fornire queste informazioni (sui bot, ndr). A volte Twitter ha ignorato le richieste del signor Musk, a volte le ha respinte per ragioni che sembrano ingiustificate e talvolta ha affermato di conformarsi mentre forniva al signor Musk informazioni incomplete o inutilizzabili». Parole che confermano quel che sembrava evidente da diverse settimane. Ma il social network non sembra aver alcuna intenzione di rinunciare a quell’offerta già confezionata.

«Il Board di Twitter si impegna a concludere la transazione al prezzo e ai termini concordati con il signor Musk e prevede di intraprendere un’azione legale per far rispettare l’accordo di fusione. Siamo fiduciosi che prevarremo alla Court of Chancery del Delaware». A parlare è Bret Taylor, il Presidente di Twitter.

Che succede ora?

Adesso, dunque, ci sarà una causa. Secondo l’agenzia Reuters, Elon Musk avrebbe offerto un risarcimento da 1 miliardo di dollari per via della decisione di interrompere l’operazione di acquisto di Twitter. Non è chiaro se questa “penale” fosse presente sui documenti già depositati nella due diligence già depositata nei mesi scorsi. Sta di fatto che l’azienda della piattaforma social non sembra intenzionata ad accontentarsi si quel miliardo di briciole, ribadendo la propria volontà di condurre in porto il passaggio di mano secondo i termini già stabiliti: 44 miliardi di dollari, ovvero oltre 54 dollari ad azioni. Idea che non piace a Twitter, che ha già annunciato una causa che potrebbe portare a due epiloghi differenti, secondo le aspettative dell’azienda: una sanzione elevatissime (superiore al miliardo) per l’uomo più ricco del mondo, oppure obbligo a confermare gli impegni presi. Ovvero l’acquisto a quel prezzo della piattaforma social.