Elly Schlein voterà no al referendum sul taglio dei parlamentari

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Lo ha annunciato nel corso di un'intervista a L'Espresso

La notizia è stata anticipata da L’Espresso – che ha pubblicato un breve estratto dell’intervista che andrà in edicola nel numero di domenica prossima – e successivamente dalla stessa vicepresidente dell’Emilia-Romagna sui suoi canali social. Elly Schlein vota no al referendum sul taglio dei parlamentari: le motivazioni per questa sua scelta sono da ricercare nell’inevitabile diminuzione della rappresentatività per i cittadini e nei numeri irrisori dei risparmi previsti dal taglio che porterà i parlamentari a diventare 600 in totale.



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Elly Schlein vota no, la decisione sul referendum

«Voterò no – scrive Elly Schlein su Facebook – perché è una riforma che non convince per niente, un intervento molto parziale e drastico. Il problema della nostra rappresentanza è un problema di qualità più che di quantità».
L’analisi fatta parte dall’esempio del bonus per le partite iva che è stato richiesto da alcuni deputati italiani. Tagliare il numero dei parlamentari, secondo la rappresentante del progetto di Emilia-Romagna Coraggiosa, non risolverà certo alla radice un problema che, di contro, è un problema di moralità e di selezione a monte della classe dirigente.

Elly Schlein vota no, il tema del risparmio con il taglio dei parlamentari

Per Elly Schlein, dunque, la riforma sul taglio dei parlamentari è un azzardo, soprattutto senza una legge elettorale coerente con un eventuale ridimensionamento della rappresentanza e senza un serio dibattito sulla questione dei listini bloccati. Infine, la questione del presunto risparmio con l’eliminazione di 345 stipendi di parlamentari: «Gli argomenti che riguardano il risparmio non sono mai quelli giusti quando si toccano i fondamenti della qualità della democrazia – conclude Elly Schlein – e in questo caso sono pure fasulli perché il risparmio sarebbe irrisorio e avrebbe avuto molto più senso ridurre le indennità anziché la rappresentanza di territori ed elettori».
La scelta di Elly Schlein, dunque, sembra porsi in controtendenza rispetto a quella del presidente della regione Bonaccini che proprio questa mattina ha annunciato l’intenzione di votare sì al taglio dei parlamentari. Nel centrosinistra, in ogni caso, le voci sul referendum non suonano all’unisono e diverse anime (all’interno del Pd e anche alla sinistra del Partito Democratico stesso) sono intenzionate a votare no.