Il centrodestra chiede la sospensione di Elisa Anzaldo per aver fatto una battuta «sui peccati della Meloni»

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La conduttrice del Tg1 si è scusata: «Nelle mie intenzioni parlavo ancora di calcio. Poiché il tono è stato avvertito come improprio, me ne scuso»

Questione di derby. Giorgia Meloni è stata al centro di una due giorni di indagine sulla sua fede calcistica condotta da Repubblica: la testata ha cercato di andare alle origini del suo tifo (attualmente, la leader di Fratelli d’Italia ha dichiarato più volte di essere romanista). Secondo Repubblica, in passato la Meloni aveva espresso preferenze per i colori della Lazio. Questa notizia è stata oggetto di commento durante la rassegna stampa del Tg1: Alessandro Barbano, co-direttore del Corriere dello Sport, l’ha spiegata ai telespettatori del mattino, descrivendo anche i contorni della vicenda. A un certo punto, ha usato una battuta per chiudere la conversazione: «Se peccato è, in questo caso non è il peggior peccato di Giorgia Meloni». A questa battuta, Elisa Anzaldo – storica conduttrice del Tg1 – ha chiosato: «Ce ne sono tanti altri». Ora, il centrodestra in commissione di Vigilanza Rai ha chiesto le dimissioni immediate della giornalista.



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Elisa Anzaldo, la richiesta del centrodestra dopo la battuta su Meloni

È da qualche giorno che il centrodestra ha messo nel mirino il Tg1. Dopo gli ascolti della serata del 31 luglio, la Lega aveva chiesto una revisione delle priorità della testata (e della sua edizione delle 20) nella definizione della scaletta degli argomenti da affrontare. Adesso, è stato il centrodestra unito a sollevarsi, con la Lega in Vigilanza che ha affermato: «È inaccettabile che un volto di primo livello quale Anzaldo, che è conduttrice del Tg1 delle 20, ovvero il principale e più seguito telegiornale dell’azienda su scala nazionale, si permetta di deridere un leader politico senza contraddittorio e durante un appuntamento informativo come la rassegna del mattino». Inoltre, è stato predisposto un esposto all’Agcom sui giornalisti che esprimono delle opinioni «sempre nella stessa direzione» durante il proprio lavoro.



Abbiamo iniziato da poco la campagna elettorale. Il livello di monitoraggio sull’informazione del servizio pubblico da parte del centrodestra sembra essere davvero molto alto e sembra andare nella direzione di non lasciare nulla di intentato per rivendicare presunti torti sull’imparzialità dell’informazione. Il caso di Elisa Anzaldo che ha fatto una battuta sui peccati calcistici di Giorgia Meloni ne è l’ennesima testimonianza.

La conduttrice del Tg1 è intervenuta successivamente con una nota: «Mi rendo conto che una battuta venuta male, nella rassegna delle 7 del mattino, sta dando spazio a interpretazioni distorte del mio pensiero. Nella conversazione con Alessandro Barbano ho chiosato sulla metafora calcistica, ma il risultato finale è stato diverso da quello che avrei voluto. Nelle mie intenzioni parlavo ancora di calcio. Poiché il tono è stato avvertito come improprio, me ne scuso». La precisazione basterà a smorzare i toni? Oppure ogni frase di giornalisti Rai (ma anche di altre reti) saranno vivisezionate da qui al 25 settembre?