L’assessora di FdI che canta, come se niente fosse, Faccetta nera in radio da Parenzo e Cruciani

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L'intervento di Elena Donazzan, assessore all'Istruzione, a La Zanzara

Assessore regionale all’Istruzione in Veneto. È questo il ruolo istituzionale che ricopre Elena Donazzan, esponente di Fratelli d’Italia. È sempre bene ricordarlo quando si fa riferimento alla puntata de La Zanzara dell’8 gennaio 2021 e quando, davanti a un incredulo David Parenzo e a un più accondiscendente Giuseppe Cruciani, l’assessora intona – come se niente fosse – Faccetta Nera.



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Elena Donazzan canta Faccetta Nera in radio

L’assessora all’Istruzione ha intonato la prima parte della canzone coloniale, diventata simbolo del periodo fascista. E, inoltre, ha affermato candidamente di preferirla senza alcun dubbio a Bella Ciao dal momento che lei «la intonava da piccola, come in altre case, invece, si intonava Bella Ciao. Siamo figli e nipoti di una stessa Italia». L’episodio si è verificato, dicevamo, davanti a un incredulo David Parenzo che ha ricordato come, se avesse vinto quel tipo di Italia di cui aveva parlato la Donazzan, probabilmente lui non sarebbe stato lì a condurre una trasmissione radiofonica, dal momento che i suoi familiari sono stati costretti a emigrare in Svizzera per sfuggire alle persecuzioni contro le persone di origine ebraica.



Ascolta l’intervento dell’assessore di FdI a La Zanzara

Quando poi Cruciani, che continuava a chiamarla Elena (mentre, invece, Parenzo ci teneva a sottolineare il ruolo istituzionale dell’ospite della trasmissione, evidenziando il titolo di assessore), le ha chiesto un commento sullo zio Costantino, fascista convinto, la rappresentante di Fratelli d’Italia ha dichiarato: «Quando gli chiedevo conto del perché si fosse schierato da quella parte (sa, a scuola mi facevano una testa così sul fascismo), mi rispose in dialetto veneto “Bambina, si giura una volta sola”. Io lo amavo».



Insomma, ancora una volta abbiamo permesso a una rappresentante delle istituzioni di andare a offrire una visione idealizzata di fascismo in una trasmissione radiofonica molto seguita. E sembra quasi tutto normale. A sottolineare l’anomalia, al momento, sono stati soltanto alcuni movimenti vicini all’opposizione di Luca Zaia in consiglio regionale. La pubblicazione dello spezzone è stata fatta da Il Veneto che vogliamo che afferma, ricordando il ruolo dell’assessore all’Istruzione: «La regia di chi dovrebbe orientare le scelte educative e pedagogiche dei nostri ragazzi non può più essere nelle mani di chi ha dubbi o tentennamenti nel condannare il regime fascista».