Il ruolo primario dell’European Digital Media Observatory nella lotta alle fake news

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L'intervista a Paula Gori, segretaria generale di EDMO. L'osservatorio ha un ruolo di consigliere indipendente nel nuovo European Media Fund nella valutazione e selezione dei progetti scientifici

In questo lungo anno di pandemia abbiamo pagato lo scotto del proliferare della fake news. Prima sul virus, poi sui vaccini. La rete ha offerto il peggio di sé e – in alcuni casi – anche la stampa ha avuto un ruolo negativo nella narrazione dei fatti, poi smentiti dalla realtà. Per questo motivo è nato un fondo, European Media and Information Fund, per finanziare i progetti e le iniziative per combattere la disinformazione. Tra gli atenei coinvolti troviamo anche la European University Institute di Fiesole (in Toscana) che parteciperà a questo progetto. Il tutto passa dal ruolo di EDMO, European Digital Media Observatory, che svolgerà il ruolo di consigliere indipendente del fondo nella valutazione dei progetti.



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Un ruolo fondamentale che ci è stato raccontato da Paula Gori, segretaria generale dello European Digital Media Observatory:  «EDMO è parte del piano di azione della Commissione Europea volto a contrastare la disinformazione online. EDMO, che è finanziato dalla Commissione Europea, è un osservatorio indipendente che sostiene la creazione e il lavoro di una comunità multidisciplinare composta da fact-checker, ricercatori accademici e altre parti interessate. Collabora con le organizzazioni dei media e gli esperti di alfabetizzazione mediatica per comprendere meglio il fenomeno della disinformazione e aumentare la capacità di resilienza della società. Agisce come piattaforma indipendente che mette insieme i vari stakeholder rilevanti (fact-checker, accademici, esperti di alfabetizzazione mediatica e digitale, giornalisti, media, ecc.), che raccoglie evidenza (iniziative di alfabetizzazione mediatica, attività di fact-checking, pubblicazioni accademiche) e che fornisce strumenti utili agli stakeholder (una piattaforma sicura di collaborazione per fact-checker e per ricercatori, corsi di formazione, analisi di policy, piattaforme di discussione, cataloghi con paper scientifici, attività di alfabetizzazione digitale e pezzi verificati da fact-checker)».



L’Osservatorio punta a collaborare – nell’immediato futuro, con centri nazionali e multinazionali. Si tratta di un progetto che ha come obiettivo quello di avere delle rappresentanze concrete anche con iniziative e attori locali. Insomma, rendere tangibile una battaglia contro la disinformazione.

Il coinvolgimento del mondo Accademico

Abbiamo citato la European University Institute di Fiesole, perché la lotta alle bufale e alle fake news passa anche dalle Università: «Il mondo accademico svolge un ruolo fondamentale – spiega Paula Gori a Giornalettismo -. È di estrema importanza poter studiare gli attori, i vettori, gli strumenti, i target e l’intero processo della disinformazione online in modo da poter elaborare le giuste misure per contrastare la disinformazione online. Come detto recentemente dalla Vice-Presidente della Commissione Europea Vera Jourova ad un evento organizzato dalla School of Transnational Governance – EUI con la collaborazione anche di EDMO, il triangolo della disinformazione si compone da chi la produce, chi la diffonde e chi vi crede. Oltre agli attori ci sono i messaggi stessi, gli strumenti utilizzati, le strategie e le motivazioni alla base dalla diffusione della disinformazione. E anche solo con riferimento agli attori, ad esempio, il creatore del messaggio può non corrispondere al produttore del messaggio, ovvero la persona che lo ha trasformato in un prodotto che viene poi diffuso. Come si può notare, questo ecosistema è molto complesso e un’analisi di tutti gli elementi è fondamentale. Uno degli strumenti chiave per tale analisi è l’accesso ai dati delle piattaforme online ai fini della ricerca. Per questo motivo EDMO sta lavorando ad una struttura per favorire l’accesso ai dati a fini di ricerca, in conformità con la protezione dei dati personali».



Un percorso che, dunque, non può che coinvolgere anche chi è a stretto contatto con gli studenti e con chi ha deciso di proseguire i propri studi facendo ricerca: «È nel DNA di EDMO l’obiettivo di coinvolgere tutti gli stakeholder rilevanti. Docenti e ricercatori svolgono un ruolo chiave e sono pertanto coinvolti sia a livello di EDMO come piattaforma centrale che a livello di hub nazionali o multinazionali nei paesi membri. Per quanto riguarda gli studenti, al momento sono coinvolti a livello di condivisione reciproca di conoscenza. Sebbene al momento non previsti, non è da escludere che in futuro si possa pensare a possibili altri coinvolgimenti, specialmente a livello di alfabetizzazione digitale».

EDMO e i suoi obiettivi

Il ruolo dell’Osservatorio, dunque, si snoda attorno ad alcuni obiettivi che Paula Gori, in qualità di segretaria generale dello EDMO, ha riassunto in cinque punti.

Perché la lotta alle fake news, non solo quelle che circolano sui media, merita la giusta attenzione.