La piattaforma di e-commerce che porta i prodotti «dal campo alla tavola»

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Il progetto della Cia è stato lanciato nelle scorse ore: attese e speranze per il settore dell'imprenditoria agricola

«In un momento in cui le vendite in azienda sono in difficoltà, in cui il settore delle fiere è fermo, in cui è difficile spostarsi, pensare che la mia ratafìa possa arrivare in Sicilia o in Valle D’Aosta è sicuramente un’idea consolatoria. Soprattutto perché credo profondamente in una vetrina che prima non avevo e che, adesso, qualcuno gestirà per me. Con professionalità». Enrico Calentini è un imprenditore agricolo di Francavilla al mare, in provincia di Chieti. Produce confetture, succhi di frutta, liquori. L’epidemia di coronavirus ha chiaramente avuto effetto sul suo business. Per questo motivo la Cia – Confederazione Italiana Agricoltori ha pensato a un progetto per venire in soccorso a lui e a tutti i suoi colleghi del settore, lanciando la piattaforma dalcampoallatavola.it, l’e-commerce che mette in collegamento gli imprenditori agricoli italiani e i consumatori.



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E-commerce prodotti agricoli, la risposta della Cia

«È un progetto molto articolato – ci spiega Claudia Merlino, direttore generale della Cia – che nasce con J.P. Morgan con la quale avevamo già collaborato in occasione del sisma nel Centro Italia. In quella circostanza avevamo avviato un progetto per il rilancio degli imprenditori agricoli del cratere. Nel corso della pandemia, abbiamo pensato di estendere quel principio base a tutti gli imprenditori agricoli italiani, dopo una ulteriore chiamata di J.P. Morgan, legata alla loro politica di sostegno e di investimento per le piccole e medie imprese delle aree interne. Da questa relazione è nato il progetto “Dal campo alla tavola”: l’idea ci è venuta in maniera piuttosto naturale, anche perché le piattaforme e-commerce del food stanno avendo una crescita esponenziale».



La piattaforma ci sembra semplice e intuitiva, sia per quanto riguarda il produttore che mette in commercio la sua merce, sia per l’utente che voglia acquistarla. Una vera e propria vetrina per pasta, pane, farine, olio, aceto, cereali, legumi, conserve, salumi, formaggi, liquori, vini, birre artigianali accoglierà il fruitore della piattaforma, che avrà modo anche di reperire informazioni dirette sul produttore con il quale entrerà in contatto.



Gli obiettivi della piattaforma e degli imprenditori agricoli

«Il sistema è pensato per essere semplice e per poter essere impiegato correttamente anche da quelle persone con minore familiarità nei confronti della tecnologia – spiega Paolo Marino, coordinatore del progetto -. Le sezioni per i produttori devono essere popolate davvero con le informazioni essenziali, tra queste, al momento, il form che certifichi la loro appartenenza al mondo Cia. L’obiettivo è quello di raggiungere gli 800-1000 produttori sulla piattaforma entro il mese di agosto. Al momento, stiamo viaggiando intorno ai 200 produttori e, fortunatamente, non abbiamo riscontrato nessun problema di natura tecnica».

Ovviamente, sarà importante, per il produttore, mettere cura nella propria vetrina personale. Proporre delle foto di qualità dei loro prodotti, una descrizione accattivante, una narrazione della propria esperienza: sono tutti elementi che agevolano il contatto con l’utente finale. «Da questo punto di vista – prosegue la direttrice generale Claudia Merlino – abbiamo cercato di vincere eventuali resistenze, fornendo una parte importante di informazioni e di formazione ai nostri imprenditori agricoli, sempre grazie al supporto di J.P. Morgan. Noi cerchiamo di far capire alle aziende anche qual è il senso di sviluppare il loro progetto di impresa con queste modalità. “Dal campo alla tavola”, insomma, non è soltanto una questione di pratica, ma anche un’operazione culturale: essere parte di questo progetto significa recuperare valore aggiunto nella filiera del produttore».

Un valore aggiunto che la Cia ha provato a stimare. Se si comprende effettivamente che il corretto utilizzo di questa piattaforma è funzionale al proprio business e se si riesce a conciliare in maniera efficace questo settore della vendita con gli altri più tradizionali – anche al di fuori della straordinarietà dell’emergenza causata dalla pandemia -, gli imprenditori agricoli potrebbero avere un incremento addirittura del 25-30% sul proprio fatturato tradizionale.

«Al momento – spiega Paolo Marino -, Cia mette a disposizione, come primo passo, un proprio spazio per fare e-commerce. Io compro delle lenticchie e del miele dall’imprenditore X, quest’ultimo riceverà un pagamento, preparerà un pacco, infilerà dentro una fattura e all’utente arriverà il prodotto richiesto. Il rapporto è one-to-one, ricorda il sistema di e-Bay, tanto per fare un esempio conosciuto. Ma è tutto pronto anche per la seconda fase: verosimilmente dal mese di agosto, la Cia avrà un proprio magazzino dove poter raccogliere tutti i prodotti messi in vendita sulla piattaforma. Il cliente, quindi, potrà ordinare diversi prodotti, da diversi imprenditori agricoli e avere tutto in un’unica spedizione. Di conseguenza, il costo di produzione sarà unico e avrà anche delle tariffe molto convenienti, dal momento che Poste Italiane (partner di CIA, ndr) ha pensato per noi un listino spedizioni assolutamente conveniente, legato anche al fatto che le spedizioni partiranno tutte da un unico centro per la logistica».

Il futuro del progetto Dal Campo alla tavola

Ora, ovviamente, è il momento di spingere sulla promozione dell’iniziativa e del progetto. L’obiettivo è senz’altro quello di far conoscere ai consumatori italiani la piattaforma “Dal campo alla tavola” e agli associati della Cia, d’altro canto, un nuovo canale di vendita. Senza dimenticare anche gli altri imprenditori agricoli che non sono tesserati con la Cia, ma che potrebbero avere interesse nell’usufruire dei benefici di una piattaforma di e-commerce unica per i prodotti del settore agricolo italiano. «Useremo i social network come Facebook, Instagram e anche LinkedIn che, ultimamente si sta mostrando molto efficace da questo punto di vista, anche per la sua natura professionale – conclude Marino -. In futuro, stiamo pensando anche a contenuti video da veicolare sul nostro canale YouTube. I nostri testimonial più efficaci sono sicuramente i nostri produttori».

Un trampolino di lancio verso il futuro, verso nuovi sviluppi del progetto e – perché no – anche verso nuove tecnologie. «Porteremo a termine l’impegno con i nostri partner – rilancia la direttrice generale Merlino -, ma noi vogliamo tenere vivo il portale e innovarlo continuamente. L’idea è quella di mettere a terra anche un’app, mentre, ad esempio, abbiamo già in mente di creare una sezione del portale che colleghi il settore del food con quello del turismo. Ci sono migliaia di agriturismi associati alla confederazione e immaginavamo una sezione che facesse conoscere i prodotti di queste strutture e che portasse, una volta conclusa la pandemia, a visitarle».

È quello che si augura anche Enrico Calentini, mentre mette in fila le bottiglie di ratafìa e le sue confetture per i primi ordini ricevuti attraverso la piattaforma. «Più si andrà avanti – ci saluta così – e più si guadagnerà tempo per noi. Io mi aspetto di raddoppiare o di triplicare le mie vendite online. E magari di abbracciare, un giorno, qualche mio cliente di un’altra regione che mi ha conosciuto attraverso la piattaforma di e-commerce. Io sono qui, in azienda, ad aspettarlo per un bel brindisi di buon auspicio».