Sulla scrivania del presidente del Consiglio Giuseppe Conte c’è il dpcm 24 ottobre. Al momento, la bozza che circola prevede delle misure più stringenti rispetto al semplice coprifuoco dalle 23 alle 5 che alcune regioni stanno adottando. Si tratta di un insieme di regole e di raccomandazioni. Partiamo dalle prime e procediamo con le seconde.
LEGGI ANCHE > «Entro giugno ci sarà il vaccino per tutti coloro che lo vorranno»
Da domani, 25 ottobre, e fino al 30 novembre verranno chiusi le palestre e i cinema. Inoltre, saranno sospesi gli spettacoli teatrali aperti al pubblico e non si potranno organizzare convegni in presenza. Le lezioni delle scuole proseguiranno in presenza per il primo ciclo di istruzione, mentre per le superiori la didattica a distanza sarà al 75% su tutto il territorio nazionale, uniformando in questo modo le ordinanze regionali che fino a questo momento avevano adottato soluzioni diverse. Le manifestazioni potranno essere organizzate solo in forma statica, evitando effetti come quelli che si sono visti – ad esempio – nella nottata di ieri a Napoli.
Il dpcm, inoltre, prevede anche una serie di raccomandazioni che non sarebbero obblighi, ma che il governo comunque vorrebbe dare ai propri cittadini: la prima è quella di non ricevere in casa persone non conviventi, la seconda riguarda la mobilità tra i comuni. Per quest’ultimo punto, infatti, il governo chiede di non spostarsi dal proprio comune se non necessario (per motivi di lavoro, ad esempio, o per problemi legati alla salute).
Un’altra restrizione riguarda i bar e le attività di ristorazione: questi ultimi verranno chiusi a partire dalle ore 18 (anche se è in corso un supplemento di riflessione su questo orario) ma questa misura entrerà in vigore soltanto a partire da lunedì 26 ottobre. Dunque, per la giornata di domani non dovrebbero esserci variazioni sugli orari dei locali. Quasi certa, invece, la chiusura domenicale per i ristoranti a partire da domenica prossima. Restrizioni anche sul numero di persone per tavolo.
In generale, le misure saranno valide fino al 30 novembre. È sempre opportuno sottolineare che queste stesse misure sono contenute in una bozza del dpcm 24 ottobre e che non sono definitive. Si tratta di un’anticipazione giornalistica che deve essere ancora confermata dalla firma del presidente del Consiglio.