Donald Trump correrà alle elezioni del 2020: «Siamo sotto assedio»

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Ad Orlando il Presidente Usa ha annunciato la sua ricandidatura, e si è paragonato a George Washington

Da «Make America great again» a «Keep America Great». I cartelli con lo slogan di Donald Trump per le elezioni presidenziali del 2020 sventolano mentre il presidente degli Stati Uniti annuncia la sua ricandidatura. «Siamo sotto assedio da due anni» dice di fronte alla folla in visibilio, «come me solo George Washington».



Donald Trump correrà alle elezioni del 2020: «Siamo sotto assedio»

Tutto è pronto per “Donald Trump 2020”. Il presidente ha confermato le voci che lo davano intenzionato a ricandidarsi alle prossime elezioni per un secondo mandato. Lo ha annunciato in pompa magna all’Amway Center di Orlando, in Florida. Le sue parole di apertura dal podio del palco sono chiare: «La palude contrattacca vilmente. Siamo stati sotto assedio» dice di fronte alla folla che sventola i cartelli con il suo nome. Un assedio a cui Trump dà diversi nomi che spaziano dal Russiagate alle fake news. «Abbiamo vinto» sul rapporto steso da Robert Mueller, sconfiggendo i «democratici arrabbiati che hanno tentato di buttarci giù» dimostrando che non c’era stata «nessuna collusione, nessuna ostruzione di giustizia» per l’inchiesta sulle influenze del Cremlino sui risultati delle elezioni del 2016.

«Nessuno è riuscito a fare quello che sono riuscito a fare io in due anni e mezzo»

Donald Trump non è nuovo ad affermazioni megalomane, e anche stavolta non si è smentito. «Abbiamo ottenuto quello che nessun presidente ha ottenuto nei primi due anni e mezzo di presidenza – afferma sicuro dal suo pulpito –  e senza dover affrontare l’indagine sulla collusione inventata dai democratici e dai fake news media». Una inchiesta che il presidente Usa relega a mero «tentativo illegale di ribaltare il risultato elettorale, spiando la nostra campagna elettorale», aggiungendo poi che «nessun ha mai contrastato la Russia come Donald Trump» parlando di sé in terza persona. I suoi successi anche nell’economia, ora «la più grande della storia degli Stati Uniti». «Abbiamo restituito lavoro – continua il tycoon – Malgrado una illegale caccia alle streghe, nessuno è riuscito a fare quello che ho fatto io in appena due anni e mezzo». Solo un altro presidente, riconosce Trump, era più popolare di lui: «Nessun presidente ha mai avuto il consenso del vostro presidente preferito, Donald Trump – dice parlando ancora di sé in terza persona-  Eccetto George Washington, George aveva il 100%».



Chiamando i suoi sostenitori al voto, Trump promette un nuovo «terremoto». «Lo abbiamo già fatto e lo faremo di nuovo, e questa volta finiremo il lavoro», compreso quello della costruzione del muro in Messico, bandiera della prima campagna elettorale e lotta continua del tycoon dalla Stanza Ovale. « L’America non sarà mai un paese socialista» continua prima di pronunciare le fatidiche parole, in chiusura: «Mi candido per un secondo mandato alla Casa Bianca nel 2020».

 



(Credit immagine di copertina:  Â© Stephen M. Dowell/TNS via ZUMA Wire)