La famiglia di Giulio Regeni querela gli autori del “web-doc” (pieno di fake news) sul figlio

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La denuncia per diffamazione annunciata domenica sera durante il collegamento con "Che tempo che fa"

La miglior definizione di quel “web-doc” sulla morte di Giulio Regeni l’ha data Paola Deffendi, madre del giovane dottorando rapito e barbaramente ucciso in Egitto nel 2016: un “filmetto”. Ma quanto contenuto all’interno di quei 50 minuti (con la voce guida araba e i sottotitoli in lingua inglese e italiana, con annessi errori di traduzione e di grammatica) è molto grave, lesivo e diffamante. Per questo motivo, Alessandra Ballerini – legale della famiglia dello studente triestino – ha annunciato la querela per diffamazione nei confronti degli autori del “documentario” su Regeni.



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L’annuncio è arrivato in diretta televisiva, durante la trasmissione Che Tempo che Fa, condotta da Fabio Fazio. In collegamento c’erano Paola e Claudio Regni – da una parte – e Alessandra Ballerini. Si è parlato di quell’assurdo filmato che mostra una ricostruzione di parte – anche “grazie” alle testimonianze di Maurizio Gasparri ed Elisabetta Trenta, oltre che dell’ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare, Leonardo Tricarico – fatta da chi ha realizzato quel “documentario” che ha, come evidente, come unico obiettivo quello di disarcionare i sospetti nei confronti della “Sicurezza Nazionale” egiziana. Non a caso, infatti, il filmato è stato pubblicato su Youtube (dopo esser stato annunciato attraverso una pagina Facebook creata ad hoc) proprio alla vigilia del processo (con l’udienza preliminare) che vede imputati quattro agenti.



Documentario su Regeni, la famiglia pronta a una querela per diffamazione

Come abbiamo sottolineato la scorsa settimana, dopo aver visionato per intero quello che viene spacciato come “documentario”, il racconto (di parte) fatto dalla voce narrante è pieno zeppo di fake news e ricostruzioni fantasiose. Tutte le persone che hanno partecipato – i politici italiani hanno detto di esser stati “ingannati” e non pensavano di esser protagonisti di una storia di pura propaganda in favore dell’Egitto – hanno contribuito a far passare questi messaggi fuorvianti e fantasiosi su questa triste vicenda. E ora i genitori di Giulio Regeni non sono tranquilli: “Si è insinuata la paura, qualcosa che non avevo prima proprio perché hanno usato certe parole nei nostri confronti”. Ma la politica, a livello istituzionale, continua a tacere.

(foto di copertina: da Che Tempo che Fa, Rai3)