Il dirigente di Facebook che dice che la colpa della disinformazione sul social è dei «singoli esseri umani»

Arrivare a fare questa dichiarazione è voler esplicitare una teoria che, fino ad ora, nessuno aveva avuto il coraggio di affermare

13/12/2021 di Redazione

Era il non detto che stava dietro a ogni dichiarazione ufficiale di Facebook – ora Meta – sulla disinformazione che circola sulla propria piattaforma. Nella fattispecie, Facebook ha sempre affermato di aver fatto progressi nella lotta alle fake news, ha sempre messo in evidenza i programmi della propria società che andavano in questa direzione, ha sempre promosso a pieni voti l’attività dei fact checkers indipendenti che l’aiutano – in questa fase storica – a combattere la disinformazione sulla piattaforma. Il sottinteso di questo modo di comunicare dava sempre la sensazione di attribuire, in qualche modo, la responsabilità della confusione sulle notizie che si alimentava all’interno del social network all’utente. Adesso, il passo successivo è stato compiuto. Andrew Bosworth, prossimo CTO di Meta, lo ha affermato in maniera esplicita, attribuendo la copa della disinformazione su Facebook ai «singoli esseri umani».

LEGGI ANCHE > Su Facebook ci sono pagine no-vax, ma il gruppo dei 100mila medici viene chiuso per disinformazione

Disinformazione su Facebook e responsabilità degli utenti

Nel corso di un’intervista per Axios (in onda su HBO), il prossimo dirigente di Meta non le ha mandate a dire. Se c’è una colpa nella diffusione della disinformazione sul social network, questa non va ritrovata all’interno dei meccanismi di funzionamento della piattaforma, ma nel comportamento del singolo utente.

«Se prendessimo ogni singolo dollaro e umano che abbiamo a disposizione, non elimineremmo le persone che vedono discorsi che non piacciono sulla piattaforma. Non eliminerebbe tutte le opportunità che qualcuno ha di utilizzare la piattaforma in modo malevolo». Non il mezzo, dunque, ma gli operatori attraverso il mezzo. Un concetto molto pericoloso da esplicitare, dal momento che suona quasi come un voler gettare la spugna su ciò che è in potere di Facebook per combattere la disinformazione attraverso i social network. «I singoli esseri umani – ha rincarato la dose – sono quelli che scelgono di credere o non credere a una cosa. Sono quelli che scelgono di condividere o non condividere una cosa».

È il livello successivo della comunicazione di Meta: sostenere di non avere il controllo completo sulle proprie piattaforme, ma subordinando queste ultime – e i loro effetti negativi – ai comportamenti umani.

FOTO: screen della puntata di Axios (in onda su HBO)

Share this article
TAGS