Non è vero che sono state chiuse le discoteche

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L'ordinanza firmata da Speranza, infatti, impone solamente il divieto delle attività di ballo

Verba volant, scripta manent. Nelle ultime ore è stata fatta molta confusione sul caso delle discoteche chiuse con l’ultima ordinanza firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza. Il testo della nuova norma, però, non parla di serrata ma solamente di divieto delle attività di ballo. I locali (al netto di misure più stringenti che potranno essere prese dalle Regioni) potranno continuare e rimanere aperti, servendo bevande e cibi.



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Il testo dell’ultima ordinanza firmata dal Ministero della Salute, in data 16 agosto 2020, non parla affatto di discoteche chiuse. Leggiamo qual è il contenuto del testo.



Sono sospese, all’aperto o al chiuso, le attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico.

Nessuna chiusura, dunque. Si tratta di una limitazione (anzi, sospensione fino al 7 settembre) delle attività del ballo in molti luoghi. Comprese le discoteche. Ma questo punto non vuol dire che tutta questa serie di locali debbano esser chiusi al pubblico.



Discoteche chiuse? Non è così

La musica potrà esserci, ma non si potrà più ‘scendere in pista’. Troppo alto il rischio di promiscuità e non mantenimento delle distanze di sicurezza dentro e fuori dai locali. Insomma, non si tratta di discoteche chiuse, ma di una limitazione dell’attività del ballo. E vale anche per i lidi, gli stabilimenti balneari, le spiagge, le strutture ricettive e per altri luoghi aperti al pubblico. Una netta differenza. Ovviamente questo non vuol dire che i gestori delle discoteche trascorreranno giorni felici: il calo degli introiti, infatti, è dietro l’angolo vista l’impossibilità di far ballare i propri ospiti.

Le Regioni potranno solo rendere più stringente l’ordinanza

Altro capitolo interessante che si evidenzia dall’ordinanza firmata e pubblicata nella giornata di domenica è quello sul ruolo delle Regioni. Con questa norma, infatti, le istituzioni locali potranno solamente adottare misure più stringenti rispetto alla legge vigente fino al 7 settembre. Prima, invece, era stato dato loro il potere anche di assumere provvedimenti meno restrittivi, in base alla curva dei contagi. Inoltre, il dpcm del 14 agosto consentiva l’attività del ballo solamente all’aperto e solo in luoghi in cui si poteva garantire la distanza interpersonale

 

(foto di copertina: da Pixabay + Ordinanza del 26 agosto 2020)