Renzi alla Leopolda 10: «Da noi nessun ultimatum, pensavo che Salvini fosse un don Rodrigo: invece è don Abbondio»

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L'intervento del leader di Italia Viva era stato anticipato dalle parole di Teresa Bellanova

Il discorso Renzi alla Leopolda si apre con la canzone Non avere paura di Tommaso Paradiso. Per lo ‘scissionista’ dei TheGiornalisti arriva il primo omaggio e la prima citazione che apre lo speech conclusivo della Leopolda 10: «A volte capita che da una scissione nasce una bellissima canzone, come è successo a Tommaso Paradiso. Per questo, forse, da una scissione nasce un partito migliore».



Poi è il tempo dei temi. «Si viene alla Leopolda perché si pensa di poter dire parole che qui fuori sembrano parolacce – ha detto Renzi – ‘io non ho paura di fare politica’. Sono stati 10 anni in cui ne abbiamo combinate di tutti i colori. Abbiamo sbagliato, certo. Ma solo sbagliando ci si può accorgere di essere vivi. Ma non abbiamo mai fatto errori sul qualunquismo».

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Discorso Renzi alla Leopolda 10: «Nessun ultimatum al governo»

Poi ha continuato: «Abbiamo parlato del 2029 – ha detto Renzi -, ma qui in Italia si parla soltanto di quello che accade nei prossimi tre mesi. Solo noi abbiamo deciso di parlare dei prossimi dieci anni: noi abbiamo fatto un dibattito in cui fino a mezzanotte abbiamo parlato di internet e dell’innovazione tecnologica. Invece di dire che dobbiamo mettere la tassa su un po’ di plastica o acquistare un’auto elettrica, noi parliamo di economia verde e di futuro sostenibile». Detto questo, Matteo Renzi parla della pedonalizzazione di Piazza Duomo a Firenze, un piccolo gesto per il quale oggi si vedono gli effetti.

«La Leopolda è un luogo dove sono fiorite idee – ha detto Renzi -: proporre qualcosa di positivo, lanciare delle idee non è dare ultimatum, è fare politica». Con queste parole, il leader di Italia Viva ha voluto rassicurare il governo sulla sua tenuta e sull’assenza di qualsiasi ultimatum. «Abbiamo soltanto riconosciuto il primato della politica – ha detto Renzi -, perché non vogliamo fare spot come quota 100. Si tratta di un procedimento che costa 20 miliardi all’anno: Salvini lo fa perché deve ottenere like e slogan».



Discorso Renzi alla Leopolda 10: «Io rivendico di aver salvato l’Italia da Salvini e dal salvinismo»

»Non poteva mancare, dunque, l’attacco al populismo che – secondo Matteo Renzi – è contrario all’approfondimento e che vuole sostituire la cultura con lo slogan. «Di fronte al tentativo di Salvini con il diktat del Papeete di andare a votare alle sue condizioni – ha detto Renzi -, si doveva scegliere di affidargli l’elezione del presidente della Repubblica, di lasciarlo andare al governo del Paese in cambio di qualche nome diverso nelle liste degli eletti: avremmo consegnato la legge elettorale e la presidenza della Repubblica a un partito che si allea con Casapound: io ho salvato l’Italia da Salvini e dal salvinismo».

Questo, stando alle parole di Renzi, è costato tantissimo. Ma la politica, stando al leader di Italia Viva, non può essere risentimento. E qui, il riferimento al Movimento 5 Stelle è palese. «Il disegno sovranista di Salvini puntava al Colle – ha detto Renzi -. La Costituzione non è il menu del Papeete, è una cosa seria. Se l’elezione del presidente della Repubblica sarà fatta da questa legislatura, allora ribadiremo che ci sarà una maggioranza pro-europeista e anti-sovranista per la sua elezione. Noi non vogliamo staccare la corrente a nessuno, vogliamo attaccare le correnti».

Matteo Renzi su Salvini: «Pensavo fosse un don Rodrigo e invece è un don Abbondio»

Poi Renzi se la prende con Salvini e con il suo attacco: «Lui non è incensurato, i miei genitori ancora sì. Poi, se l’è presa con i miei senza guardarmi negli occhi. Pensavo fosse un don Rodrigo e invece è un don Abbondio. Il terzo punto è che, con le mani sul colle, Salvini voleva lavorare all’uscita dall’euro. Voleva fare come in Gran Bretagna con la Brexit: è un qualcosa di allucinante. È la Brexit alla Mike Bongiorno: la una, la due o la tre».

Infine, il messaggio al presidente del Consiglio Giuseppe Conte: «Se tu vuoi combattere l’evasione fiscale – dice Renzi -, ti vorrei presentare un luogo dove è nata la fatturazione elettronica e il fisco 2.0: questo luogo si chiama Leopolda e ha fatto emergere 15 miliardi dall’evasione fiscale. Quest’azione è nata qui».