Cibo resistente, i dining bond per aiutare la ristorazione in crisi | VIDEO

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Lorenzo Biagiarelli ci racconta cosa sono e come funzionano le cosiddette ‘obbligazioni per cena’

Nella prima puntata di Cibo Resistente, su Giornalettismo, Lorenzo Biagiarelli ci ha parlato della dark kitchen e di come il mondo della cucina e della ristorazione si stia adattando, con le evidenti difficoltà, all’emergenza sanitaria legata al Coronavirus in Italia (ma anche nel resto del Mondo). Nella seconda puntata affronta il tema dei Dining Bond, una soluzione che è stata lanciata nel corso delle scorse settimane per aiutare i ristoratori. Non è un segreto, infatti, che questo sia uno dei settori più colpiti dalla crisi e le attività legate al mondo della cucina (bar e ristoranti) potrebbero essere le ultime a riaprire dopo il parziale allentamento del lockdown previsto per il prossimo 4 maggio.



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Lorenzo Bigiarelli, nella seconda puntata di Cibo Resistente, sottolinea come le misure messe in atto per fronteggiare la crisi del settore ristorativo in Italia non siano sufficienti per evitare un collasso che sembra quasi inevitabile: dalla cassa integrazione al prestito garantito fino a 25mila euro. Tutte misure che, al netto della situazione attuale, sembrano essere insufficienti per la gestione della crisi economica. Nulla, infatti, è stato pensato per le utenze e gli affitti che, anche in questo periodo, sono da pagare.



Dining Bond, cosa sono e quel è la loro utilità

Per questo motivo, la società civile ha mosso i suoi passi per andare in soccorso del settore ristorativo. Tra le iniziative di solidarietà troviamo, infatti, i Dining Bond – le obbligazione per cena – che possono rappresentare un rimedio: «Un cliente acquista ora un pacchetto, un’esperienza, una cena nel suo ristorante preferito – spiega Lorenzo Biagiarelli -, e lo riscuote in un secondo momento, ovvero al momento della riapertura». Un’iniziativa che può essere, certamente, una boccata di ossigeno per il settore.

(foto di copertina e video: Lorenzo Biagiarelli per Giornalettismo)