Inizia l’era del green pass UE, dal 1° giugno i dati reali

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Così i portavoce dell'esecutivo dell'Unione Europea in un intervento pubblico di oggi

La prima freccia l’aveva scoccata la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen che, l’8 maggio, aveva scritto su Twitter che l’Unione Europea era pronta a lanciare il Digital Green Certificate già a partire dal mese di giugno. Un’indicazione che, tuttavia, restava piuttosto vaga, anche perché sono ancora tanti i punti interrogativi sull’acquisizione dei dati sanitari sensibili che permetterebbero il funzionamento del green pass per spostarsi tra i Paesi dell’UE in condizioni di sicurezza. Oggi, invece, fonti della Commissione Europea fanno sapere che la misura è già pronta per essere testata a partire dalla giornata del 10 maggio, momento in cui si metterà a punto una sorta di test tra 18 Paesi membri più l’Islanda.



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Digital Green Certificate in fase di test, dal 1° giugno dati reali

Stando a quanto dichiarato, infatti, dalla giornata di oggi, 18 Paesi dell’Unione Europea e l’Islanda stanno provando l’infrastruttura su cui si poggerà il green pass. Gli stati, tra le altre cose, valuteranno in modo particolare l’interoperabilità delle strutture che produrranno i pass, il caricamento e il download dei dati. Dati che, in questa fase, non sono concreti e reali: si tratterà di semplici simulazioni per evitare falle nel sistema generale. I dati veri e propri, sempre in base alle fonti dell’Unione Europea, saranno condivisibili a partire dal 1° giugno. In linea, appunto, con la dichiarazione della von der Leyen.



«Sono lieta di annunciare che i lavori sono sulla buona strada per l’operatività del sistema del Green Certificate a giugno. Vogliamo che gli europei si godano un’estate sicura e rilassante. Ma non dovremmo minare gli sforzi di vaccinazione in corso: apriamoci in modo cauto e coordinato». La presidente della Commissione Europea aveva parlato genericamente del mese di giugno. Ora, si ha una data – non si capisce in realtà quanto ufficiale – per la condivisione dei dati concreti.

foto IPP/imagostock – Bruxelles