Il dibattito (tutto social e tutto tra giornalisti) sul «processo alle intenzioni» sui tre punti di Zingaretti

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C'è chi sospetta dello scoop di Repubblica

Vi spieghiamo un attimo com’è nata la storia dei tre punti proposti da Nicola Zingaretti per un’alleanza con il Movimento 5 Stelle. Un affidabile giornalista politico di Repubblica – che evidentemente ha delle fonti di lungo corso – ha riportato un retroscena dell’incontro, avvenuto nella mattinata di oggi, tra la delegazione del Partito Democratico e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Si tratta di tre nuovi punti posti da Zingaretti per un’alleanza con il M5S. Ovviamente, è molto possibile che una delle fonti del giornalista sia uno dei partecipanti alla delegazione o uno dei suoi più stretti collaboratori. Senza parlare delle possibili ‘fonti del Quirinale’ che tanto amano citare i giornalisti nelle redazioni del politico.



E che i tre punti di Zingaretti siano in qualche modo entrati sul tavolo da gioco delle consultazioni lo conferma implicitamente anche una nota dei renziani che chiedono al segretario di precisare, perché questi punti non sono mai stati discussi in precedenza.

Dibattito tre punti Zingaretti: cosa sta succedendo

Tuttavia, sui social network, questa anticipazione di Repubblica è stata subito oggetto di commento e di dibattito, perché ha preso in contropiede anche qualche esponente del Movimento 5 Stelle. Da questa mattina, ad esempio, Manlio Di Stefano – ex sottosegretario agli Esteri del governo giallo-verde – sta pontificando in tutte le interviste televisive a cui si è sottoposto in merito al fatto che i pentastellati non possono farsi dettare le condizioni da un partito che è arrivato secondo alle elezioni politiche del marzo 2018.



A maggior ragione, i tre punti di Zingaretti risultano essere inconciliabili con queste posizioni. Ma il dibattito riguarda anche diversi giornalisti. Su Twitter, Mario Lavia – vicedirettore dell’organo di stampa del Pd, Democratica – ha affermato che «questa disamina sulle “vere” richieste di Zingaretti è molto da giornalisti». Ovviamente, con un intento molto ironico.

La replica di Repubblica nel dibattito tre punti Zingaretti

Stefano Cappellini, che conosce molto bene l’ambiente di Repubblica, ha replicato che – in realtà – prendere una notizia e verificarla attraverso le fonti opportune è «molto da giornalisti». Questa volta, senza alcun intento ironico. La notizia, dunque, è verificata e non rappresenta uno dei classici retroscena (che è quasi un genere all’interno delle pagine di politica del giornalismo italiano). E come tale va data.



In questa direzione, sembra molto lucida l’analisi di Peter Gomez, capo della versione web del Fatto Quotidiano. I tre punti di Zingaretti, così come delineati da Goffredo De Marchis di Repubblica, segnerebbero una spaccatura nel Pd tra renziani e zingarettiani: i primi non avrebbero problemi a votare la riforma sul taglio dei parlamentari. I secondi, invece, marcherebbero la differenza in questo senso. Strano, comunque, visto che – per la prima volta dopo tanto tempo – la direzione del Pd aveva emesso un verdetto unanime.

FOTO: ANSA/ETTORE FERRARI