Arrestata la legale di Piscitelli. Nelle carte delle indagini il ruolo di ‘garante’ di Diabolik nella pax tra i clan di Ostia

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Secondo gli inquirenti, il capo ultras della Lazio (ucciso il 7 agosto) utilizzava il suo avvocato per dialogare con i boss in carcere

Attorno al mistero della morte di Fabrizio Piscitelli, continuano a palesarsi ombre. Anche se, per il momento, l’omicidio del Parco degli Acquedotti e gli arresti di questa mattina non hanno un fil-rouge evidente, quel che emerge dalle carte in mano agli inquirenti mostra i contorni di una criminale di cui Diabolik, così era chiamato l’ex capo ultras della Lazio, faceva parte. Il tutto sarebbe confermato dai fermi arrivati questa mattina: tra le persone coinvolte nell’operazione delle forze dell’ordine c’è anche una sua legale.



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Si tratta di Lucia Gargano, di professione avvocato, e che ha rappresentato Piscitelli nel corso dei precedenti casi giudiziari che lo hanno visto coinvolto. La donna è ora agli arresti domiciliari perché accusata (anche se il tutto dovrà essere confermato) di fare da tramite tra Diabolik e i boss dei clan criminali che avevano in mano Ostia. E il tentativo di pacificazione tra famiglie, avvenuto dopo il blitz che ha decapitato i vertici del clan Spada, avrebbe visto come protagonista anche Salvatore Casamonica, già agli arresti (con 41bis).



Diabolik e il ruolo di garante nella pax di Ostia

Secondo la ricostruzione della DDA, infatti, nel dicembre 2017 si intensificarono i rapporti e contatti tra Diabolik e il membro della famiglia Casamonica. Il loro ruolo doveva essere quello di garanti tra i vertici del clan Spada e Marco Esposito – detto Barboncino -, un altro boss minore del litorale romano. Il loro lavoro di mediazione doveva portare al mantenimento della pace a Ostia. E a consegnare queste ‘comunicazioni’ sarebbe stata proprio Lucia Gargano, avvocato di Piscitelli.

Il ruolo della legale di Piscitelli

«Una guerra non sarebbe convenuta a nessuna delle due organizzazioni – dice il giudice -, tanto che Piscitelli e Casamonica Salvatore dichiaravano apertamente che stavano fungendo da garanti di un accordo tra i due gruppi contrapposti». E la frase intercettata sarebbe: «Io e te ci stiamo mettendo in mezzo per fare da garanti, eh». E per gestire le varie fasi di questa ‘trattativa di pace’ si sarebbero serviti delle visite in carcere da parte di Lucia Gargano con i vertici del clan Spada, finiti agli arresti dopo la retata del 2017.



(foto di copertina: da pagina Facebook La Voce della Nord)