Il ‘risarcimento’ di Conte a Di Maio: l’ex vicepremier potrebbe essere ‘esiliato’ agli Esteri

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Dopo alcuni veti dem, si cerca un posto di rilievo per il leader politico del Movimento 5 Stelle

Sarebbe un esilio rispetto ai ruoli ricoperti negli ultimi 14 (ormai 15) mesi, ma di quelli dorati. Nella corsa al totoministri (che va avanti da almeno una settimana, nonostante le smentite di rito) si aggiunge un nuovo tassello, ma sempre presente nel puzzle originale. Si tratta del ruolo di Luigi Di Maio all’interno del prossimo Esecutivo. Dopo il passo indietro rispetto al posto da vicepremier (che, tra le tante cose, non fa parte dell’ordinamento italiano), il leader pentastellato si aspetta un posto di primo piano nella squadra del governo Conte-2. E per lui, secondo le indiscrezioni raccolte da Il Messaggero, si potrebbero aprire le porte della Farnesina.



In attesa dell’esito del voto di Rousseau, il cui risultato arriverà qualche minuto dopo la chiusura della consultazione online prevista per le ore 18, le voci continuano a inseguirsi: la squadra di governo, infatti, dovrà esser già pronta quando Giuseppe Conte salirà per l’ennesima volte al Colle e scioglierà la sua riserva sull’incarico ricevuto la scorsa settimana dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. I nomi che stanno circolando sono tantissimi, con grande curiosità sul probabile tecnico che prenderà il posto di Matteo Salvini al Viminale.

Di Maio e la Farnesina

E alla fine arriva Di Maio. Lunedì sera, nel suo messaggio-video sui social, non ha dato (per la prima volta) indicazioni di voto agli iscritti alla piattaforma Rousseau. Un segnale, forse, di insofferenza dopo gli attacchi ricevuti da Beppe Grillo e il suo ruolo ridimensionato in questa trattativa con il Partito Democratico che lo ha visto protagonista solamente a tratti. Anzi, spesso e volentieri è stato lui ad alzare la voce per ribadire la sua figura di leader di un Movimento che, invece, sembra essere sempre più pendente dalle labbra di Giuseppe Conte.



La poltrona che fu di Fini e Alfano

E proprio questo ruolo da scudiero – confermato dalla rinuncia al ruolo di vicepresidente del Consiglio – potrebbe essere premiato con un posto alla Farnesina. A quel ministero degli Esteri che in passato è stato guidato da Gianfranco Fini e Angelino Alfano che poi, da quel momento, hanno avuto una buona ascesa politica (prima di sparire dai radar, chi prima e chi dopo). Un poso adatto per Di Maio? La storia risponderà a questa domanda.

(foto di copertina: FACEBOOK LUIGI DI MAIO)