Sono destinate a sollevare un caso le parole di Alessandro Di Battista che verranno trasmesse questa sera alla trasmissione di Rete 4 Dritto e Rovescio. L’ex deputato del Movimento 5 Stelle rompe il suo isolamento sparigliando completamente le carte. E ne ha per tutti: dal Partito Democratico, nuovo alleato dei suoi colleghi pentastellati, all’ex alleato Matteo Salvini.
Nel corso della trasmissione che andrà in onda alle 21.30, Di Battista è stato intervistato e ha rilasciato questa dichiarazione: «Ho sentito un’intervista del dem Andrea Orlando – ha affermato – in cui dice che, in questo Paese, non ci sono poteri forti. Invece si sbaglia: si chiamano De Benedetti, Benetton, Caltagirone, Malagò e sono tutti miei avversari. Per me il Pd resta il partito garante di questo sistema». Di Battista non risparmia nemmeno Matteo Salvini, che ha – secondo lui – il demerito di essere stato troppo tenero proprio di fronte a questi poteri forti: «State parlando con colui che è sempre stato un acerrimo nemico di Salvini – ha detto Di Battista a Paolo Del Debbio -. Personalmente, mi ha deluso quando si è dimostrato molto pavido di fronte a quelli che sono ‘i poteri forti’».
Insomma, il nuovo vecchio mantra di Di Battista sembrano essere proprio i poteri forti. Tralasciando, però, un piccolissimo dettaglio. Che il suo Movimento 5 Stelle si è alleato prima con una persona che lui ha definito ‘pavida’ nei confronti di questi presunti ‘poteri forti’ e poi con quello che sempre Di Battista ha definito il loro partito garante.
La sensazione è che Alessandro Di Battista, in questa nuova fase del Movimento 5 Stelle frutto dell’alleanza con il Partito Democratico, stia provando a utilizzare la stessa strategia che aveva messo in piedi con la Lega: fare il picconatore dall’esterno. A occhio e croce, visto come è andata sia per i pentastellati sia per la sua carriera (che non ha avuto quell’impennata che ci si aspettava dal punto di vista politico), non sembra una buonissima idea.