Il ministro della Cultura prepara un decreto anti-Netflix

14/11/2018 di Redazione

Lo chiamano già decreto anti Netflix. A partorirlo è stato il ministro della Cultura Alberto Bonisoli, che ha dichiarato nel video messaggio destinato alla presentazione della ricerca Agis/Iulm ‘Spazi culturali ed eventi di spettacolo: un importante impatto sull’economia del territorio: «Mi accingo oggi a firmare il decreto che regola le finestre in base a cui i film dovranno essere prima distribuiti nelle sale e dopo di questo su tutte le piattaforme. Penso sia importante assicurare che chi gestisce una sala sia tranquillo nel poter programmare film senza che questi siano disponibili in contemporanea su altre piattaforme».

Decreto anti Netflix, cos’è?

Insomma, il bersaglio sembrano essere proprio le piattaforme in streaming, come Netflix. Le produzioni originali – non soltanto di serie televisive, ma anche delle pellicole cinematografiche – sono sempre più spesso trasmesse in anteprima sulle piattaforme in streaming, sorpassando ormai la tradizionale prima proiezione in sala.

Una polemica che è molto avvertita nel mondo del cinema, che forse potrà anche piacere agli addetti ai lavori (versante sale cinematografiche), ma che dividerà senza dubbio il pubblico dei fruitori dei servizi. La rivoluzione che è partita da Netflix sembra ormai inarrestabile e le persone che ne usufruiscono sono fidelizzati. Un provvedimento del genere li colpirebbe da vicino.

Quale sarà il vero punto cardine del decreto Bonisoli sulle piattaforme in streaming

Certo, occorre leggere il decreto per capire quanto quest’ultimo andrà a incidere effettivamente sulle piattaforma à la Netflix. Ma dalle poche parole del ministro Bonisoli la direzione sembra proprio essere questa. L’elemento discriminante del decreto sarà senz’altro rappresentato dalla finestra di tempo che verrà prevista tra l’arrivo in sala di una pellicola e la sua distribuzione attraverso le piattaforme in streaming.

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