De Luca su Di Maio: «Anche solo il suo nome mi provoca reazioni di istinto che voglio controllare»

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La polemica tra De Luca e Di Maio sulla situazione in Campania va avanti a colpa di dichiarazioni sui social

Vincenzo De Luca ha voluto sottolineare durante una diretta Facebook come anche nell’ultima settimana ci sia stato, a suo dire, sciacallaggio nei riguardi della Campania. Parte alludendo al sindaco di Napoli De Magistris e al «contributo di qualche irresponsabile che dalla Campania, pur di farsi pubblicità, continua a sporcarne l’immagine». Non risparmia nemmeno il ministro degli affari esteri Luigi Di Maio che, proprio oggi, ha dedicato un tweet alla Campania e alla situazione di difficoltà per quanto riguarda i ricoveri, la disponibilità di posti e i dati sui nuovi contagi.




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Di Maio e la Campania che «non si governa fingendosi sceriffi»

Luigi Di Maio è molto chiaro parlando della preoccupazione che prova per la sua regione, quella governata da Vincenzo De Luca. «È la mia terra», sottolinea il ministro degli esteri, una regione che «non si governa con le battute, non si governa fingendosi sceriffi. Ma si governa decidendo». Parole dirette che il governatore sceriffo De Luca non ha preso bene, specificando nel corso della diretta che la sua Campania sarebbe stata pronta ad andare in lockdown anche da ottobre per «avere un’operazione di freno del contagio e arrivare a Natale in una situazione di sostenibilità». Non mancano le accuse al governo, incolpato dell’incremento drammatico dei contagi e dei decessi per come ha scelto di procedere con le misure contenitive. Tutto questo ha portato a un caos con cui la Campania di De Luca non centra nulla.



De Luca Di Maio: la polemica tra i due campani

Di Maio ha anche parlato, nel corso di una diretta, di «immagini terribili» che arrivano dalla Campania sottolineando che «non è una gara di battute tra chi è più sceriffo. Abbiamo davanti strutture ospedaliere al collasso. Ed è inutile dire che il problema è solo Caserta, Salerno o Napoli: queste fanno due terzi della Campania e se non funzionano le strutture lì vuol dire che la Campania è al collasso». De Luca non risparmia Di Maio dopo le sue parole: «Alla lista degli sciacalli si è aggiunto il nome di un eminente esponente politico campano, manco a dirlo, tale Luigi Di Maio. «Mi voglio fermare perché anche solo il suo nome mi provoca reazioni di istinto che voglio controllare», arriva a dire De Luca, aggiungendo che «non è tollerabile, ho detto a qualche esponente del Pd, alcun rapporto di collaborazione con ministri come Spadafora che ha raccontato bestialità o con il signore di cui ho fatto il nome che ho sfidato ad un dibattitto pubblico già anni fa e rinnovo l’invito in diretta tv sperando che non faccia il coniglio come ha fatto nei 3-4 anni precedenti».