Nel gennaio 2022 ci sono stati meno attacchi hacker rispetto alla fine del 2021

Categorie: Cyber security

Secondo le statistiche, a gennaio 2022 si sono registrati meno casi di attacchi informatici rispetto ai mesi precedenti ovvero 187 eventi rispetto ai 217 del dicembre 2021

Secondo le statistiche, lo scorso gennaio ha registrato meno casi di attacchi informatici (cyber crime) rispetto a quanto accaduto nei mesi antecedenti. Paolo Passeri, esperto di cyber security e cyber intelligence in Netskope, con oltre vent’anni di esperienza nel settore, ha raccolto, nel suo ultimo lavoro «January 2022  Cyber Attacks Statistics», 187 eventi, quindi, un numero inferiore di episodi rispetto ai 217 eventi che aveva individuato a dicembre 2021. Quindi, si registra un calo di episodi di cyber crime.



La criminalità informatica è ancora al primo posto nella Motivations chart con una percentuale in aumento sopra l’80% (81,1% dal 74,2% di dicembre 2021) .

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Come cyber crime, espionage e warfare impattano sulla nostra privacy

Occupa il secondo posto nel paniere del Distribution of Motivations il Cyber Spionaggio, fenomeno che rimane piuttosto rilevante, ma rientra nei valori di novembre 2021 (14,4%), in discesa rispetto alla maggiore percentuale del 18% di dicembre 2021.

Il terzo posto troviamo il Cyber Warfare, ovvero l’insieme di metodi di intrusione, attacco o sabotaggio dei mezzi informatici e fisici di un altro paese, con una percentuale simile al passato circa del 30% (32,1%) in discesa dal 34,6%. Tra questi metodi di attacco le acquisizioni di account, meglio dette account takeover, si stagliano al secondo posto tra i metodi conosciuti di intrusioni alle risorse informatiche, raggiungendo la percentuale del 16,6% in aumento dal 12,4% di dicembre 2021 e rientrano nei valori del novembre 2021.



La Vulnerability ovvero l’attacco alla vulnerabilità rimane un fenomeno importante che si colloca al terzo posto con l’11,2%, sebbene tale valore sia in leggero calo rispetto al dicembre 2021, in cui era al 12,9%. Molti obiettivi guidano la Target Distribution con il 27,8% in calo dal 30,4%, segue l’assistenza sanitaria con il 13,9% (dal precedente valore del 11,5%) e, poi, i governi con il 12,8% dall’8,3%.

La situazione nel nostro paese non è delle migliori, poiché l’Italia è sempre più nella mira degli hacker. Secondo Check Point Software Technology, nel 2021 gli attacchi informatici alla cyber security sono aumentati del 36% rispetto al 2020, raggiungendo l’Italia il secondo posto in Europa, dopo la Spagna.

Sempre più a rischio, dunque, la privacy di tutti noi, oramai vulnerabilissima, ma anche la proprietà intellettuale e del patrimonio informativo. Non si tratta soltanto di ricadute economiche per imprese pubbliche e private, ma anche e, soprattutto, di esporre a grandi rischi i dati sensibili dei propri lavoratori e clienti.