Crisanti dice che se Zangrillo fosse andato a Vo’ a inizio gennaio avrebbe detto che il virus non esisteva

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Il paradosso del virologo dell'Università di Padova

Si consuma l’ennesimo capitolo della disputa tra virologi sul coronavirus e sulla sua potenza attuale. Nel corso di questa mattina, il virologo dell’Università di Padova, Andrea Crisanti, responsabile del cosiddetto modello Vo’, in grado di contenere e tracciare l’epidemia di Covid-19 in Veneto attraverso una campagna di tamponi a tappeto, è voluto tornare sulle parole pronunciate da Alberto Zangrillo, primario del San Raffaele di Milano. Quest’ultimo aveva detto che, attualmente, il coronavirus clinicamente non esiste più.



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Crisanti contro Zangrillo sul coronavirus clinicamente sparito

Parole che hanno provocato il disappunto di buona parte della comunità scientifica e dello stesso Crisanti. Quest’ultimo ha affermato: «Probabilmente, se il professor Zangrillo fosse andato a Vo’ Euganeo a inizio gennaio, avrebbe detto che il virus non esisteva tecnicamente. Invece, poi sappiamo quello che è successo».



Crisanti contro Zangrillo e le soglie critiche per la diffusione del virus

Ma cos’è che di preciso voleva dire Crisanti con questa affermazione? Il virologo stava parlando di circolazione del virus, anche in presenza di casi asintomatici. Il fatto di non avere evidenze di una crescita nei reparti di terapia intensiva e nei ricoveri in generale negli ospedali italiani non significa che il virus sia scomparso. In effetti, anche a Vo’ a inizio gennaio il virus stava circolando in maniera silenziosa. Soltanto in seguito a grandi concentrazioni di contagi, sottolinea Crisanti, il virus si manifesta in maniera devastante. Esistono pertanto delle soglie critiche che, al momento, non sono più state raggiunte dal contagio. Ma se queste dovessero nuovamente rientrare nei livelli di attenzione, allora il virus potrebbe tornare a circolare. Ecco perché risulta fondamentale, sempre secondo Crisanti, il tracciamento che, però, se venisse monitorato esclusivamente via app avrebbe bisogno di un download della stessa da parte di almeno il 90% della popolazione.