La crescita esponenziale dei numeri dei no-vax su Telegram

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Un rapporto della Fondazione Mesit ha analizzato i numeri dei no-vax su Telegram, facendo emergere la crescita di utenti e di disinformazione nei canali dedicati

La crescita dei no-vax su Telegram è esponenziale. I numeri relativi al fenomeno sono non solo alti ma anche in crescita, come segnalato dal secondo report della Fondazione Mesit – realizzato con la collaborazione di Eehta del Ceis di Tor Vergata, Crispel – Università di Roma Tre e Reputation Manager – inerente Fake News e Vaccinazione Covid. Nel documento, che prende il titolo “Disinformazione pandemica”, ha provato ad analizzare la galassia dei no-vax e dei no green pass confermando, come era facilmente intuibile viste le recenti segnalazioni dei giornali, che è Telegram il loro regno. Un posto in cui riescono a comunicare e a organizzarsi in maniera relativamente indisturbata.



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No-vax su Telegram, i numeri: +480% di utenti su canali e gruppi

Su Telegram ci sono la bellezza di 660 mila utenti contrari al Green Pass contro i 190 mila presenti su Facebook. I gruppi nei quali si parla di queste tematiche individuati su Telegram sono quarantanove e il 45% di questi circa si occupa di vendere certificati falsi. In un canale su tre, invece, vengono organizzate manifestazioni e proteste, coi no-vax che si coordinano per bloccare l’Italia in ogni modo. Ci sono anche canali – circa l’8% sul totale analizzato – che si occupano di fare una lista dei locali, degli esercizi commerciali e dei ristoranti che non chiedono il Green Pass all’ingresso.



Solo negli ultimi cinque mesi – complici i vari cambiamenti del governo, tra super Green Pass e nuove restrizioni delle quali si vocifera continuamente, seppure non ci siano ancora effettive conferme – le persone che fanno parte di canali o gruppo no-vax su Telegram sono aumentate del 480%. Sono tante le persone che scelgono di in queste realtà, in alcune delle quali si parla di complotti e tutto quello che viene fatto dal governo italiano e dai governi del mondo fa parte di un grande disegno supposto. C’è poi il numero relativo alle persone che non sono necessariamente contrarie al vaccino – in aumento anche queste, ora sono 377 mila – e che fanno parte di gruppi e canali che approfondiscono il tema. Nell’analisi viene segnalato un gruppo Telegram in cui si parla delle conseguenze avverse dei vaccini, per esempio, che da maggio a novembre ha visto i suoi utenti crescere di oltre 50 mila unità.

Crescono anche i contenuti fake

A crescere non sono solo i numeri degli utenti ma anche quelli relativi alle informazioni false condivise su questi gruppi. In particolare, si segna un +49% delle notizie potenzialmente false relativamente ai vaccini e alla pericolosità degli effetti. Tra queste informazioni non verificate o manipolate, 7 su 10 riguardano reazioni gravi e decessi causati dal vaccino che non sono mai stati effettivamente accertati. Non mancano nemmeno le storie su Ema e Aifa che occultano i morti causati dal vaccino anti Covid e contenuti video e foto sulle reazioni avverse al vaccino.



Una situazione grave già da un po’ che va peggiorando, purtroppo, come ha evidenziato anche il presidente della Fondazione Mesit e professore di medicina: «Questi dati ci ricordano una volta di più quanto sia diventata ardua la sfida alle fake news. Oramai una vera e propria pandemia virtuale che sta provocando quotidianamente vittime nella vita reale».