C’è un senso dietro il ban dei costumi ispirati a Jeffrey Dahmer di eBay

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La scelta di eBay di bannare i costumi di Jeffrey Dahmer in seguito al grande successo della serie è arrivata dopo l'intervento delle famiglie delle vittime

Si tratta di una notizia che ha iniziato a diffondersi nella serata di ieri e che – come sempre accade in casi come questo – sta dividendo la rete. Tutto parte dagli Stati Uniti e l’eco del costume Jeffrey Dahmer bannato su eBay è arrivato prepotentemente anche in Italia. La vicenda nasce e si sviluppa su TMZ che, negli ultimi dieci giorni, ha parlato – cronologicamente – della vendita dei costumi su eBay, del dolore e delle dichiarazioni delle madri delle diciassette vittime del killer e, infine, del ban della piattaforma di e-commerce per violazione del regolamento. Ripercorrendo la vicenda, il ban tanto discusso sui social può assumere un senso dal punto di vista della piattaforma.



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Il dibattito social

Chi fa notare che il ban non ha senso, essendo che si possono indossare dei normali vestiti: jeans, t-shirt bianca e i tipici occhiali che il personaggio indossa nella serie di Netflix. Occhiali che, attualmente, sono l’unico pezzo del “costume” che possiamo trovare su eBay.it.



Sono molte le testate internazionali, inoltre, che stanno dando la notizia della rimozione. Per comprenderne appieno le ragioni è necessario ripercorrere la vicenda dall’inizio.

Costume Jeffrey Dahmer bannato su eBay, la spiegazione

«Tonnellate di costumi ispirati al serial killer sono in vendita su eBay, nonostante l’indignazione di chi sostiene che il costume, data la storia di Dahmer, sia semplicemente irrispettoso», scriveva il 14 ottobre TMZ, pubblicando tutta una serie di screen di prodotti in vendita (dalla parrucca agli occhiali).

Attorno alla serie Dahmer di Netflix si è creato un polverone e molti l’hanno pesantemente criticata perché, come spesso accade quando si narra una storia dal punto di vista del cattivo, si mettono in evidenza sensazioni, emozioni, sentimenti di qualcuno che – ancora di più in un caso come questo – si è macchiato di atrocità che non dovrebbero essere lette dal punto di vista fittizio di una schiera di autori e sceneggiatori. Dahmer, nello specifico, ha ucciso diciassette persone ed è stato condannato all’ergastolo per sedici di questi omicidi nel 1992, venendo poi picchiamo a morte dietro le sbarre.

Il risvolto nella vicenda relativa al costume Jeffrey Dahmer c’è stato quando la madre di una delle vittime ha voluto sottolineare la crudeltà e il dolore che la faccenda  fa provare alle famiglie di coloro che sono stati uccisi. La madre di Tony Hughes, una delle vittime del serial killer, non ha esitato a definire sconvolgente il fatto che la serie che parli di un serial killer realmente esistito abbia questo successo, giudicando anche peggiore il fatto che ci siano persone che vogliono vestirsi come lui. Molti negozi fisici hanno smesso di vendere quegli accessori, travolti dall’indignazione della gente, e l’ultimo baluardo erano rimasti i grandi e-commerce.

La madre della vittima ha inoltre definito doloroso che Netflix e tutti i negozi fisici traggano profitto dalla morte del figlio e degli altri uomini, sottolineando come le famiglie di quei soldi non abbiano visto un centesimo. Lei ha evidenziato che i prodotti avrebbero dovuto essere eliminati da eBay, appunto. In conclusione, se Netflix non avesse fatto di questa storia una serie di successo, nessuna delle famiglie avrebbe dovuto rivivere la storia con i costumi di Halloween quest’anno.

Ecco perché, alla fine dei conti, eBay ha scelto di bannare i costumi e le componenti di costumi che fanno riferimento a Dahmer parlando di una violazione della policy sulla violenza. Parlando con TMZ, un portavoce di eBay ha affermato che l’azienda ha politiche precise per cui le inserzioni che glorificano odio, violenza e attività criminali non possono rimanere sul sito (nel regolamento ufficiale si sottolinea come «oggetti strettamente associati o che beneficiano di criminali violenti, dei loro atti o delle scene del crimine degli ultimi 100 anni» non possano essere messi in vendita tramite eBay).

La decisione non è stata presa mano a mano che la serie acquisiva popolarità e i prodotti in vendita aumentavano, però, ma solo quando le famiglie delle vittime hanno fatto presente la loro situazione.