L’Oms e il cambio di passo sulle mascherine. Lo studio: «Il virus circola anche nell’aria»

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I risultati delle ultime ricerche scientifiche mostrano una persistenza del Coronavirus non solo attraverso le "goccioline"

Non solo con le famose ‘goccioline’. Recenti studi scientifici hanno dimostrato che il virus continua a circolare, anche se in forma più ridotta, anche nell’aria. La sua ‘efficacia’ è praticamente dimezzata, ma in luoghi piccoli e affollati potrebbe far aumentare il rischio di contagi. Per questo motivo l‘Organizzazione Mondiale della Sanità, che la scorsa settimana ha ribadito che i dispositivi di protezione di naso e bocca dovevano essere utilizzati solamente da chi aveva sintomi, potrebbe rivedere le proprie linee guida sull’uso delle mascherine. La notizia del Coronavirus nell’aria per quasi tre ore – e con un raggio di azione superiore al metro – era stata diffusa dal New England Journal of Medicine.



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«Allo stato attuale delle conoscenze – spiega Paolo D’Ancona, epidemiologo de Istituto Superiore di Sanità, a La Repubblica – sappiamo che il coronavirus si trasmette prevalentemente attraverso le goccioline nell’aria. Negli ospedali con molti pazienti sottoposti a ventilazione meccanica potrebbe disperdersi anche con aerosol». Un dato che modifica la percezione stessa del virus: perché se le famose goccioline di saliva (per usare un gergo semplice e poco scientifico) coprono una distanza ridotta per poi cadere in terra, l’aerosol – per definizione – resta sospeso per maggior tempo e, quindi, può raggiungere distanze maggiori.



Il Coronavirus nell’aria, gli studi scientifici

Una ricerca pubblicata a metà marzo sul New England Journal of Medicine aveva dimostrato come il Coronavirus nell’aria avesse una persistenza differente rispetto a quello da contatto attraverso le famose ‘goccioline’. Nell’aerosol, cioè quella parte di particelle di un liquido che restano disperse in un gas (in questo caso l’aria), il virus resterebbe in vita per circa tre ore, dimezzando la propria capacità di contagio dopo un’ora. Per questo motivo, qualora fossero confermati questi studi, l’Oms dovrebbe valutare una nuova normativa sull’uso delle mascherine.

L’uso delle mascherine

I dispositivi di protezione più diffusi non garantiscono un’efficacia al 100%, ma possono essere un primo buon rimedio per evitare di contrarre l’infezione da Coronavirus. In Repubblica Ceca e Slovacchia sono diventate obbligatorie per poter uscire di casa. A Hong Kong, tornata in quarantena dopo i nuovi casi di contagio, devono essere indossate sui mezzi pubblici. Ora ci si aspetta un chiarimento da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.



(foto di copertina: da Pixabay)