Come funziona il diritto d’autore su Substack

Questo è uno dei temi centrali, oltre a quello dei pagamenti, che sono alla base del regolamento della piattaforma

23/10/2024 di Redazione Giornalettismo

Non è ancora una piattaforma alternativa ai giornali online, ma rispetta alcune regole fondamentali della professione giornalista e, in linea più generale, relative al mondo dell’informazione. Il diritto d’autore è uno degli elementi fondamentali di ogni opera (scritta e non solo). E il copyright su Substack ha dei confini molto ben delineati: sia a tutela dell’autore, sia a tutela di tutto il resto dell’ecosistema digitale e non.

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Quando abbiamo sottolineato come, per il momento, Substack non rappresenti una vera alternativa a giornali, tv e radio, abbiamo messo in evidenza un aspetto fondamentale: i contenuti proposti dagli scrittori/autori alla propria platea (di abbonati) devono essere necessariamente originali. Dunque, un giornalista non potrà proporre ai suoi lettori un contenuti già pubblicato altrove. Questo è già un buon punto di partenza, ma quando si parla di copyright occorre andare a scandagliare nella policy della piattaforma per trovare tutte le sfaccettature.

Copyright su Substack, come viene applicato

Ne esistono, infatti, due specifiche che potremmo definire “attive” e “passive”. Nel primo caso parliamo del ruolo della piattaforma nei confronti del diritto d’autore di ogni singolo produttore di contenuti su Substack. Nello specifico, viene spiegato che:

«Sei il proprietario di ciò che crei. Qualsiasi contenuto originale che pubblichi, carichi, condividi, memorizzi o fornisci in altro modo a Substack rimane tuo ed è protetto da copyright e da qualsiasi altra legge applicabile sulla proprietà intellettuale. Ciò include pubblicazioni, elenchi di abbonati, qualsiasi altro testo o foto che carichi sul tuo sottodominio su Substack e qualsiasi informazione che fornisci per ottenere un nome utente e un account Substack. Include anche qualsiasi commento pubblicato su qualsiasi funzionalità attuale o futura della bacheca di discussione su Substack». 

Dunque, chi scrive è il titolare del diritto d’autore di ciò che ha scritto e pubblicato sulla piattaforma. Non è quest’ultima a detenere i diritti di utilizzo di quei contenuti, ma solo l’autore. Ciò che viene pubblicato, però, non deve violare il diritto d’autore di altri:

«I tuoi post non devono violare i diritti di qualcun altro (incluso Substack). Non copiare, riprodurre, modificare, tradurre, pubblicare, trasmettere, distribuire, eseguire, caricare, visualizzare, concedere in licenza, vendere, commercializzare o altrimenti sfruttare per qualsiasi scopo qualsiasi contenuto non di tua proprietà, a meno che tu non abbia il previo consenso del proprietario di tale contenuto». 

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