Il M5S mette i paletti: nuovo incontro con il Pd solo con il sì ufficiale a Conte

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I pentastellati denunciano la non chiarezza dei dem sul nome del presidente dimissionario

La frenata che non ti aspetti, con tanto di aut aut che ha il sapore dell’ultimatum. Dopo una lunga serata di trattative in cui non si è arrivati a una quadratura del cerchio, il Movimento 5 Stelle ha diramato una nota in cui si accusa il Partito Democratico di non aver ancora comunicato la propria posizione ufficiale nei confronti di un Conte-2, con l’incarico che i pentastellati vogliono assolutamente affidare al presidente del Consiglio dimissionario. E non ci saranno nuovi incontri fino a che Zingaretti non scioglierà ufficialmente il suo veto e quello di buona parte del Pd.



La trattativa, dunque, si è arenata sul paletto Conte-2, con il Movimento 5 Stelle che lancia accuse neanche troppo velata all’ex avversario e ora (forse) alleato: «Rivedremo il Pd quando nei loro organi di partito avranno dato l’ok all’incarico a Conte – si legge nella nota diffusa dal Movimento 5 Stelle -. Nessun altro incontro fino a quando non avranno chiarito ufficialmente la loro posizione su Giuseppe Conte».

O il Conte-2 o salta tutto

E gli stracci (per ora straccetti) iniziano a volare anche nel resto del comunicato pubblicato dai penstastellati in merito a questa trattativa M5S-Pd: «Se si vuole il voto  lo si dica apertamente. Il M5S è la prima forza politica in Parlamento, lo ricordiamo a tutti. In una fase cosi delicata per il Paese non c’è tempo da perdere. Noi stiamo lavorando intensamente per dare risposte immediate ai cittadini. E dobbiamo sbrigarci perché il tempo stringe. Nel partito democratico, però, hanno ancora le idee confuse».



I paletti del M5S e le accuse al Pd

Venti di tempesta? Forse. La nota del Movimento 5 Stelle si conclude con un duro attacco al Partito Democratico, andando anche oltre alla questione Conte-2, ma lanciando alcune accuse che potrebbero rimettere tutto in discussione: «Predicano discontinuità ma ci parlano solo di incarichi e di ministeri, non si è parlato né di temi né di legge di bilancio. Così non va proprio bene. Ieri dopo 4 ore di incontro non si è arrivati a nulla. Così non si può lavorare. O si cambia atteggiamento o è difficile». Che poi è anche quello che ha detto Carlo Calenda.

(foto di copertina: ANSA/PRESIDENZA DEL CONSIGLIO Filippo Attili)