C’è un altro aspetto, oltre a quello umano, sull’emergenza coronavirus che la trasmissione Piazzapulita di Corrado Formigli ha voluto indagare. Si tratta delle procedure che hanno portato il nostro Stato a dotarsi di apparecchiature e presidi medico-chirurgici in un momento di emergenza, vista la carenza – in così grande numero – nel nostro sistema sanitario nazionale. Nell’anticipazione fornita da Piazzapulita, si parla di un servizio realizzato da Nello Trocchia e Sara Giudice che hanno indagato su uno degli appalti Consip per la fornitura di mascherine.
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In modo particolare, sotto la lente d’ingrandimento del programma, è finito un appalto per sette milioni di mascherine vinto dall’imprenditore Salvatore Micelli: «Fornirò presto mascherine all’Italia. Incensurato? No sono stato condannato» – ha detto l’imprenditore ai giornalisti, in riferimento alla sua condanna per calunnia e in merito a un’altra vicenda giudiziaria del 2018, legata a erogazioni pubbliche ricevute per imprese inesistenti. L’imprenditore ha detto che per quanto riguarda le indagini si difenderà nel merito. Intanto, porterà avanti la fornitura di mascherine.
La Consip, l’agenzia unica che si occupa degli appalti in Italia, ha inviato in serata una nota in cui fornisce precisazioni su quanto affermato dalla trasmissione Piazzapulita: «Consip – si legge nella nota – ha svolto procedure di urgenza di selezione dei fornitori garantendo, da un lato, la massima trasparenza e dall’altro, la celerità dell’azione, con aggiudicazione fatta in 3-4 giorni dalla pubblicazione».
Poi, l’agenzia ha precisato: «Una parte rilevante del lavoro di Consip è la prevenzione di frodi o altre irregolarità. Al riguardo i controlli circa la regolarità dei fornitori hanno consentito di escludere quelli non in possesso dei requisiti di qualità e professionalità richiesti, segnalando prontamente i fatti alle Autorità competenti. L’azione pur nell’emergenza è sempre attuata nel rispetto del Codice degli Appalti, anche per ciò che concerne l’esclusione dei fornitori per determinati reati o altre evidenze».
Infine, Consip ha chiarito che il pagamento per la fornitura, in ogni caso, non verrà effettuato se non successivamente all’esito dei controlli e delle nuove verifiche effettuate.