Al via il Consiglio europeo sul recovery fund: tensioni Italia-Olanda, L’Aia chiede unanimità

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Inizia oggi a Bruxelles il Consiglio europeo straordinario per decidere sul recovery fund e per raggiungere un accordo tra i Paesi.

Inizia oggi a Bruxelles il Consiglio europeo straordinario per decidere sul recovery fund e con l’obiettivo di raggiungere un accordo tra i Paesi, il primo summit di persona da quando è iniziata la pandemia. Per l’Italia, l’ostacolo più grande sembra essere la linea dura del premier olandese Mark Rutte, che, per ora, non ha ceduto nemmeno alle sollecitazioni della cancelliera tedesca Angela Merkel.



Comincerà alle 10 la riunione straordinaria per trovare un accordo sul famoso recovery fund, il pacchetto da 750 miliardi di euro che mira ad alleviare le economie dei Paesi dell’eurozona più colpiti dalla crisi causata dal Covid-19, compresa l’Italia.

Nonostante lo sforzo di mediazione della Germania, il presidente di turno dell’Ue, non è detto che si arrivi ad un accordo. Le negoziazioni, infatti, saranno lunghe e difficili, con svariati interessi in gioco, spesso in opposizione tra loro.



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I principali nodi da scegliere durante il Consiglio europeo

Il primo è sulle regole per l’uso dei fondi: L’Aia ha infatti chiesto il voto all’unanimità per l’attivazione dei singoli piani nazionali di ripresa dei 27 Paesi. Gli altri stati membri non sono d’accordo ma Rutte sembra irremovibile. Per l’Italia, la posizione dell’Olanda è inaccettabile. Roma chiede infatti un procedimento snello e il mantenimento dell’autorità nazionale sulle riforme. Il presidente della Commissione Europea Charles Michel, invece, ha accolto la proposta della Germania, che prevede che il Consiglio decida a maggioranza nel corso di due mesi su ogni proposta presentata alla commissione.



Anche le negoziazioni sull’ammontare del recovery fund, inoltre, sono al centro di negoziazioni. La proposta di Michel prevede 250 miliardi di prestiti agevolati e 500 miliardi di trasferimenti a fondo perso. Danimarca, Svezia, Austria e Olanda, ovviamente non sono d’accordo e chiedono una riduzione della cifra.

Un altro punto di scontro è l’ammontare del prossimo bilancio dell’Ue, quello 2021-2026. Il valore indicato da Michel, di 1.074 miliardi, sarebbe ancora troppo secondo diversi Paesi nordici. L’Italia e il parlamento europeo sono contrari ad un ridimensionamento del bilancio.

Il generale, il Consiglio straordinario che ha inizio oggi mette alcuni degli stati membri a dura prova, mettendo al centro delle trattative alcuni dei valori fondamentali alla base dell’Unione Europea.

(Immagine di copertina: Wikimedia Commons)