Burioni dice esplicitamente che si confronterà con Le Iene, ma in tribunale

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Una delle accuse mosse al virologo nel servizio di ieri sera è stata quella di fuggire al confronto

Uno dei punti nevralgici della puntata di ieri sera de Le Iene, in cui la trasmissione Mediaset è tornata sul presunto conflitto di interessi di Roberto Burioni relativo al coronavirus, è stato quello in cui l’inviato del programma ha affermato di aver ricevuto, dopo una prima rassicurazione, un messaggio in cui il virologo del San Raffaele prometteva un confronto con la trasmissione e con il collega Andrea Crisanti (autore del modello Vo’ e docente all’università di Padova) a cui, però, non era seguito l’atto pratico. Ora, però, in un post su Facebook si esplicitano meglio i termini di un confronto tra Burioni e Le Iene. 



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Confronto tra Burioni e Le Iene avverrà in tribunale

«Il confronto ci sarà certamente – ha scritto Roberto Burioni sulla sua pagina Facebook seguita da oltre 600mila followers -, come ha ben compreso lo stesso conduttore, ma in un’aula di tribunale: se non era stato capito, lo dico ora in modo completamente esplicito. Sui temi prettamente scientifici mi misuro quotidianamente con colleghi medici e scienziati. Ma certamente non mi è mai passato per la testa di poter partecipare ad una trasmissione in siffatto contesto».



Insomma, quello che era già nell’aria dopo le prime puntate de Le Iene post coronavirus – che hanno messo nel mirino un presunto conflitto di interessi di Burioni sia per quanto riguarda la ‘promozione’ degli studi sugli anticorpi monoclonali, sia per quanto riguarda i vaccini -, adesso sembra essere un dato di fatto. Il confronto in tribunale, tuttavia, non avverrà nel breve periodo: prima di rinviare a giudizio chi si è occupato dell’argomento, infatti, occorrerà condurre delle indagini per verificare gli estremi dell’eventuale querela presentata da Burioni.



Confronto tra Burioni e Le Iene, la difesa del virologo

Quest’ultimo ha ribadito che non lo si può accusare di conflitto d’interessi per le sue ospitate in tv e per il fatto di aver parlato degli anticorpi monoclonali in relazione al coronavirus: «Non ho mai ricercato né brevettato anticorpi monoclonali contro il virus che causa COVID-19» – ha spiegato il medico del San Raffaele. Inoltre, ha affermato di non avere alcun rapporto di consulenza con aziende farmaceutiche e di aver già chiarito i termini relativi alle accuse di conflitto d’interessi a proposito della promozione dei vaccini fatta in passato (e che lo ha reso molto conosciuto sui social network).