«Io, Ultras e Casapound»: Spunta la rivendicazione di uno dei violenti a Cremona, poi si rimangia tutto

I video del pestaggio avvenuto durante il comizio a Cremona di Matteo Salvini a danno di un giovane hanno fatto prima il giro delle chat, poi dei social e infine sono arrivati nelle mani dei carabinieri. La colpa del ragazzo pestato era di aver esposto una sciarpa con scritto «Ama il prossimo tuo». Grazie anche a quelle immagini le forze dell’ordine stanno cercando di risalire alle identità dei violenti, ma uno di loro ha confessato vantandosi su Facebook, salvo poi rimangiarsi tutto e cancellare il profilo.

«Io, Ultras e Casapound»: Spunta la rivendicazione di uno dei violenti a Cremona

Il primo post, quello in cui il ragazzo si vanta di quanto accaduto, è datato 3 giugno. Racconta di essere presente al comizio di Salvini per sostenere il candidato sindaco di centrodestra quando «arriva uno che come fisico ricordava l’uomo fumetto dei Simpson». Questo giovane «tira fuori una striscia di cartaigienica con scritto “Salvini ama il prossimo tuo”». Poi la confessione, vanto e rivendicazione: «Tempo 10 secondi io, alcuni di Casapound ed alcuni Ultras lo circondiamo invitandolo a togliere quello schifo». Addirittura una signora anziana sarebbe intervenuta, non in difesa del giovane minacciato, ma dicendogli «coglione spostati che non vedo il mio capitano». A questa intimazione, il ragazzo con la sciarpa avrebbe risposto, secondo la ricostruzione proposta nel post, «dai vecchia siamo in democrazia vieni a togliermelo tu».

Dopo «10 secondi, la cartaigienica l’avevamo noi» e «il tipo è stato portato via con la celere». La conclusione fa riferimento si all’intervento delle forze dell’ordine, che però hanno salvato il ragazzo dal pestaggio e gli hanno fornito un primo soccorso. Non l’hanno certo «portato via».

Il violento del comizio a Cremona si rimangia tutto, e cancella il profilo Facebook

Il suo post ha fatto il giro del web ed è stato segnalato da molto utenti, sopratutto di Cremona, a giornali e personaggi in vista. Tanto che il giovane decide di fare marcia indietro, con un secondo post sia sul suo profilo Facebook, che cancellerà poco dopo, che su Instagram. A quanto pare il suo post era stato scritto «in un gruppo Facebook privato di satira e goliardia» ed è stato messo «alla gogna mediatica». Il ragazzo racconta ora che sì, era presente ma «accanto ai fatti» ed «estraneo». «Dal mio post molta gente ha pensati che io sia un aggressore, un violento antidemocratico» scrive, «non è assolutamente così ed i video presenti sul web » lo confermerebbero.

Il ragazzo dice di aver citato Ultras e Casapound facendosi travolgere «dalla foga del momento» ma chiarisce che loro «non c’entrano nulla con questi fatti e mi scuso ancora una volta con loro per averli nominati». In conclusione il ragazzo scrive «smentisco quello che ho scritto in quanto in prima persona non ho partecipato al pestaggio», che tra l’altro mette anche in dubbio.

(Credits immagine di copertina: screen dei post Facebook ora rimossi)

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