I ricercatori italiani che hanno scoperto come limitare i primi sintomi del Covid

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Alcuni ricercatori italiani hanno capito come curare il coronavirus nei casi lievi e ai primi sintomi, evitando che si replichi

La duplicazione e la proliferazione del Covid-19 si può bloccare – almeno in vitro -. Questo quanto scoperto da alcuni ricercatori italiani e la diretta conseguenza è che si può riuscire a limitare i danni del Covid nei pazienti lievi o ai primi sintomi. Un passo avanti notevole per arrivare a capire come curare coronavirus e al più presto partirà la sperimentazione clinica. Il farmaco in grado di inibire la duplicazione del Covid è il Metotrexato e a scoprirlo sono stati i ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca e dell’Università di Brescia, pubblicando un articolo in merito sul Journal of Medical Virology.



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Curare coronavirus: come funziona il Metotrexato

Tutto si focalizza attorno al metabolismo della cellula ospite. Come ogni virus, il Covid per replicarsi ha bisogno di fare tante copie delle due parti di cui è costituito (RNA e parte proteica esterna). I ricercatori sono intervenuti non sul virus ma sulle cellule ospiti dei pazienti lievi o ai primi sintomi. Bloccando la produzione di nucleotidi il virus non riceve più il materiale necessario per fare la copia di se stesso. Una volta messo in queste condizioni, “affamato”, non prolifera più dentro i polmoni e non può migrare in altri distretti del corpo.



Cos’è il Metotrexato

Il Metotrexato è un farmaco approvato dalla FDA(Food and Drug Administration, agenzia governativa statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti farmaceutici) e viene utilizzato nelle terapie antitumorali o sulle patologie autoimmuni. La sua azione va a inibire la a biosintesi delle purine, uno dei costituenti dei nucleotidi che vengono prodotti dalle cellule per costruire l’RNA. La sperimentazione, per ora, ha dato primi risultati soddisfacenti e i ricercatori hanno capito la quantità giusta di farmaco da somministrare. Così facendo il virus rimane sotto controllo e non si esclude che possa essere utilizzato efficacemente su altre varianti del Sars-CoV-2 insensibili a futuri vaccini.