Il blocco delle reti internet in tutto il Myanmar per evitare azioni contro il colpo di stato

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I blocchi a singhiozzo delle reti per tutta la durata del colpo di stato hanno impedito la creazioni di ostacoli all'azione in Myanmar

Dopo giorni e giorni di tensione crescente tra governo e esercito – che contestava la regolarità delle elezioni – nella notte in Myanmar è arrivato il colpo di stato militare. Aung San Suu Kyi, leader vincitrice delle ultime elezioni, è stata arrestata insieme ad altri esponenti del partito al governo. L’esercito ha annunciato lo stato di emergenza per un anno che culminerà con un voto «libero e equo». Da Stati Uniti, Unione Europea e Onu arrivano condanne senza se e senza ma mentre nello stato si stanno verificando problemi di connettività e comunicazione da quando il golpe è cominciato.



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Colpo di stato Myanmar, l’importanza del blocco della rete

Quanto il blocco di internet e delle comunicazioni di massa sia stato fondamentale nella buona riuscita del golpe ce lo restituiscono i commenti su Twitter (almeno quelli che riescono ad arrivare). Le interruzioni stanno avendo effetto su praticamente tutti i fornitori di servizi nazionali e internazionli tra cui Myanma Posts and Telecommunications e Telenor. I primi problemi di connettività e comunicazione si sono verificati tra domenica e lunedì notte attorno alle 3 fino ad arrivare a un calo della connettività nazionale pari al 50% alle 8 del mattino, come ha segnalato NetBlocks Internet Observatory, associazione non governativa.



I blocchi pilotati della rete confermati anche da utenti Twitter

Le difficoltà a comunicare con familiari e amici all’interno dello stato sono state denunciate da parecchi birmani su Twitter e anche molti giornalisti, dall’interno del paese, confermano il blocco. I dati di NetBlocks dimostrano come l’interruzione sia pilotata con il preciso obiettivo di isolare le comunicazioni all’interno del paese e con l’esterno così da rimuovere la possibilità di qualsiasi ostacolo o atto di contrasto al colpo di stato. «Il blocco della connettività in un momento come questo è troppo spesso utilizzato per oscurare abusi e repressione e facilitare l’impunità. Tutte le autorità del Myanmar, compresi i militari, devono agire immediatamente per ripristinare la connettività», ha dichiarato il direttore dell’area Asia e Pacifico dell’ong Access Now Raman Jit Singh Chima.