L’iniziativa del Corriere alla vigilia del 25 aprile: la collana sul «Ventennio che ha cambiato l’Italia»

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Le critiche sulla promozione dell'iniziativa editoriale

Sta facendo molto discutere un’iniziativa editoriale del Corriere della Sera che, a partire dal 24 aprile (giorno che precede la festa della Liberazione dal nazifascismo), lancerà una collana di volumi sul fascismo, sponsorizzata con il claim «Il Ventennio che ha cambiato l’Italia». Un titolo e un’iniziativa che hanno ricevuto molte critiche soprattutto dal fronte intellettuale italiano, che ha visto nella promozione della collana una sorta di attenzione maniacale al marketing, sottolineando come i termini utilizzati per descrivere il fascismo siano intenzionalmente asettici e privi di un giudizio negativo. Se si unisce a ciò il fatto che l’iniziativa editoriale coincida proprio con una festa del 25 aprile che, da più parti in politica, vorrebbe essere svuotata del suo significato originario, ecco che il dibattito aumenta.



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Collana sul fascismo del Corriere della Sera, le critiche

Il primo a portare all’attenzione del pubblico questo aspetto è stato Gad Lerner. Il giornalista – che collabora con il quotidiano La Repubblica – ha evidenziato proprio gli aspetti sin qui descritti in un suo tweet: «Il tono asettico e neutrale di questa pubblicità (leggerne il testo, ogni parola scelta con cura per non risultare critica) dice molto sul clima culturale odierno – ha scritto Lerner su Twitter -: il marketing sconsiglia di apparire antifascisti per non dividere il pubblico?».



Il testo con cui il Corriere accompagna la promozione di questa collana, infatti, recita: Corriere della Sera presenta Storia del Ventennio fascista: dalla presa del potere di Benito Mussolini agli esiti della Seconda Guerra Mondiale, l’analisi e l’interpretazione di storici autorevoli quali Emilio Gentile, Renzo De Felice, Roberto Vivarelli, Pierre Milza. Pagine avvincenti che ripercorrono origini e sviluppo di un fenomeno politico cruciale per la storia del nostro Paese, tuttora al centro di polemiche e discussioni. Una collana di grande attualità per riflettere sulla vulnerabilità della libertà umana e della democrazia».

Collana sul fascismo del Corriere della Sera, l’analisi del testo che pubblicizza l’iniziativa editoriale

In questo testo di accompagnamento, il fascismo viene definito «fenomeno politico cruciale». Dietro a una formula che comunque corrisponde al vero, si nasconde però il rischio di una lettura in chiave positiva del fascismo stesso. L’aggettivo cruciale, infatti, può essere oggetto di una duplice interpretazione. Certo, se poi è preceduto dal concetto che la storia illustrata può beneficiare di «pagine avvincenti», ecco che inconsciamente la connotazione dell’aggettivo cruciale diventa più orientata alla positività.



Inoltre, si ammette che il periodo fascista sia «tuttora al centro di polemiche e discussioni», lasciando aperto il campo a chi, nella discussione e nell’inevitabile dialettica odierna, gli attribuisce un significato positivo. Anche l’ultima frase resta ambigua: si vuole riflettere sulla vulnerabilità della libertà umana e sul concetto di democrazia o sulla vulnerabilità della libertà umana e sulla vulnerabilità della democrazia, sostenendo che questi ultimi temi siano attuali («una collana di grande attualità»)?