Il fulmine è arrivato ieri, direttamente da Losanna, dove Giancarlo Giorgetti sarà impegnato quest’oggi a valutare i risultati della candidatura di Milano-Cortina per le olimpiadi invernali del 2026. Il tuono è esploso invece questa mattina su tutti i principali quotidiani italiani. Non ce n’è uno che non contenga una dichiarazione di Cladio Borghi. Proprio lui è finito nel mirino del sottosegretario leghista che, con il suo solito modo di fare, alla domanda sui minibot aveva risposto: «Ma ancora credete a Borghi? Vi sembrano verosimili questi minibot?».
Esplode il caso nel governo. Ma come? Il numero due della Lega, colui che tiene la barra dritta in tutte le trattative per Matteo Salvini è contrario a una proposta che arriva proprio da un economista leghista e sulla quale si sta facendo un enorme battage pubblicitario. Borghi – Concetto Vecchio che lo ha sentito per Repubblica lo ha descritto come in imbarazzao – cerca di minimizzare e di non dare peso a una dichiarazione del genere.
«Stava scherzando – ha affermato – è un’intervista sul nulla. Ci siamo sentiti e poi ci siamo chiariti». Ma quello che viene detto a Repubblica verrà smentito poco dopo, dal momento che a Radio Capital Borghi si contraddice, affermando di non aver ancora telefonato a Giorgetti. «È impegnato a Losanna con le Olimpiadi – ha continuato l’economista leghista – una cosa importante. Gli rompono le balle con 50 domande sui minibot…già me lo vedo: lui avrà fatto una battuta per togliersi di torno i giornalisti».
Tuttavia, il caso – al di là dell’impressione goliardica o seria che ha dato Giancarlo Giorgetti – è più complesso. Il sottosegretario leghista è il nome più papabile come candidato a commissario europeo. Un’occasione che la Lega non vorrebbe farsi sfuggire. La bocciatura dei minibot sa molto di dichiarazione europeista, dunque. Anche se Borghi afferma: «Se per ottenere quel posto bisogna uscirsene con certe dichiarazioni, allora stiamo messi male».