Le cinque strade più trafficate del mondo

Foreign Policy elenca le vie più intasate del pianeta dopo il caso Pechino. Stranamente, l’Italia è assente

Non solo Pechino. Foreign Policy, con l’ausilio di uno studio dell’IBM, indica le cinque strade più trafficate del mondo dopo i cento chilometri di coda che bloccano l’autostrada di Pechino da ormai undici giorni. Stranamente, dall’elenco mancano sia Roncobilaccio che la Salerno-Reggio Calabria. Forse stiamo messi meno peggio di quanto pensassimo.

PECHINO – L’autostrada di Pechino è diventata famosa in questi giorni per una fila lunga sessanta miglia che va avanti dal 19 agosto e rischia di rimanere così ancora per un altro po’. Il caos in corso su National Expressway 110, che collega Pechino e la provincia di Hebei, nella Cina del Nord, è causato da una serie di lavori in corso e qualche incidente che ha peggiorato la situazione. Ma per Pechino non è una così grande novità. Nonostante la città abbia sei tangenziali e numerose superstrade, e dal governo arrivino restrizioni d’uso alle auto, la città semplicemente non può tenere il passo con il massiccio afflusso di auto nuove che i cittadini hanno recentemente acquistato. Duecentoquarantottomila nuove auto sono state registrate nei primi quattro mesi del 2010, secondo l’ufficio di Pechino, ad un tasso di 2.100 nuove vetture al giorno. Un pendolare si fa quasi un’ora di traffico per andare al lavoro nella capitale della Cina.

MOSCA – Anche la capitale russa non sta messa meglio. Il pendolare russo in media si fa due ore e mezzo di traffico per arrivare al lavoro. E deve schivare chi guida ubriaco e neutralizzare il cattivo tempo, per guidare in strade progettata solo per le marce militari e i funzionari comunisti in limousine. Il Ministero dei Trasporti russo sostiene che 12,8 miliardi dollari – più del Pil dell’Islanda – si perde ogni anno a causa delle condizioni del traffico. Nel complesso, la mortalità per incidente stradale in Russia è doppia rispetto al resto della Unione europea, nonostante i russi abbiano circa un terzo della quantità di automobili. Il Cremlino ha affrontato il problema del traffico in numerose occasioni, ma l’infrastruttura stradale del paese è classificata 111esima nel mondo. Uno studio ha mostrato che negli ultimi tre anni due su cinque abitanti della capitale hanno dovuto aspettare almeno tre ore nel traffico.

CITTA’ DEL MESSICO – Nel 2006, è bastata una manifestazione politica per bloccare mezzo milione di vetture Città del Messico è quasi quattro volte più inospitale per i pendolari rispetto a Los Angeles. La capitale messicana è diventata famosa per le abitudini “darwiniano” del traffico (una media di 1.500 pedoni perdono la vita in un anno) e l’inquinamento così pesante che accorcia la probabile durata della vita. Più della metà dei conducenti di Città del Messico ha detto che il traffico ha inciso negativamente sulla scuola o al lavoro mentre il 62 per cento ha detto che il traffico sta peggiorando in una città con strade studiate in primis dagli Aztechi. In città ci sono circa 8 proteste al giorno, con manifestanti provenienti da tutto il paese, e questo non aiuta Città del Messico. Al confronto, Roma impallidisce.

SAN PAOLO – La città brasiliana detiene il record mondiale per la più lunga fila stradale: 165 miglia misurate il 9 maggio del 2008. E si racconta che i cittadini ormai si siano adattati: c’è chi guarda la tv e chi si rade in macchina, in attesa di uscire dagli ingorghi che li tengono in automobile anche quattro ore al giorno. Oltre 20 milioni di persone vivono oggi o lavorano a San Paolo. E la rapida crescita che ne ha fatto megalopoli decentrata – si sviluppa su oltre 3.000 miglia quadrate – la costringe a subire il traffico extra a causa della sua mancanza di circonvallazioni pienamente funzionali. Corsie preferenziali per gli autobus, metropolitane e restrizioni nell’uso dell’automobile non hanno risolto il problema, che oggi costa alla città 2,3 miliardi di dollari l’anno. Per i ricchi, però, il problema non si pone: per spostarsi usano l’elicottero.

LAGOS – Anche questa è una città tristemente famosa per i frequenti incidenti stradali. Il traffico è peggiorato dal fatto che i conducenti sono spesso costretti a prendere stretti ponti, che provocano strozzature nella circolazione. Peggio ancora, secondo la tradizione urbana, è pericoloso cercare di acquistare articoli dai venditori ambulanti, mentre si rimane bloccati su un ponte: c’è una buona possibilità che siano armati e cerchino di derubare gli automobilisti.

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