Come stabilito dal Protocollo firmato da Palazzo Chigi, la messa potrà tornare ad essere celebrata in presenza dei fedeli in tutte le chiese italiane. A patto – ovviamente – che si rispettino regole precise. Tra l’obbligo di mascherine e gli ingressi separati, i credenti praticanti dovranno rivedere il loro rito in maniera tale da impedire i contatti reciproci e il conseguente rischio di contagio. Le distanze di sicurezza saranno fondamentali e la regola inciderà – com’è giusto che sia – sulla capienza massima degli edifici. Seguendo questi dettami sarà possibile riprendere anche funerali, matrimoni e battesimi.
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Ci sono precise direttive nel documento approvato dal governo e steso in collaborazione con CEI. Innanzitutto la distanza tra i fedeli, che dovrà essere di almeno un metro sia lateralmente che frontalmente, con il conseguente dimezzamento della capienza della chiesa. Ci saranno porte differenziate per l’accesso e l’uscita dagli edifici religiosi, così da evitare pericolosi incroci di persone, con una serie di volontari che – opportunamente coperti con dispositivi di sicurezza – faranno controlli conta-persone all’ingresso. Il pubblico dovrà mantenere una distanza in fila di almeno un metro e mezzo. Sarà obbligatorio indossare le mascherine per accedere alle liturgie e verrà fatto divieto a coloro che hanno sintomi influenzali o temperatura superiore a 37,5 gradi di partecipare.
Tra le regole ci sarà anche l’obbligo di posti riservati per i disabili, così da facilitare la loro partecipazione. Per quanto riguarda i riti del segno della pace e della Comunione, sicuramente sono tra i momenti più discussi della celebrazione. Il contatto tra le mani è, infatti, inevitabile. Abolito il segno della pace – che consiste proprio in una stretta di mano con i vicini – e ridimensionato il momento della Comunione. Per consegnare le ostie ai fede il prete dovrà necessariamente igienizzarsi le mani e indossare la mascherina. Per quanto riguarda le confessioni e la raccolta delle offerte, si potranno fare garantendo sempre la distanza di sicurezza tra fede e parroco. Così come negli altri luoghi rimasti aperti al pubblico, anche in chiesa dovranno essere presenti dispenser di gel igienizzante. La raccomandazione generale è quella di favorire le celebrazioni all’aperto.
(Immagine copertina da Pixabay)