La storia del coordinatore di FdI in Liguria con il calendario di Mussolini

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Una videochiamata con con un assessore ha messo in mostra il senso nostalgico di Massimiliano Chicco Iacobucci

Quando ci si trova di fronte a immagini che ricordano nostalgicamente un’epoca che, fortunatamente, sembra essere molto lontana (se non per alcuni rigurgiti) diventa quasi inevitabile finire nel bel mezzo di una polemica. Al centro dell’ultimo caso c’è Massimiliano Chicco Iacobucci, che di professione fa il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia in Liguria. In una videochiamata con l’assessore Gianni Berrino (anche lui di FdI) è apparso sullo sfondo un calendario dedicato a Benito Mussolini.



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Una videocall privata che, però, è stata resa pubblica dallo stesso assessore Berrino che, non accorgendosi di quel che stava per provocare, ha condiviso sulla propria pagina Facebook lo screenshot di quella videochiamata. E, alle spalle di Chicco Iacobucci, ecco far capolino un calendario dedicato a Benito Mussolini.



Chicco Iacobucci e il calendario di Mussolini

L’immagine non poteva che sollevare un vespaio di polemiche. Quella foto, infatti, non è stata condivisa sul profilo provato di Berrino, ma su quello istituzionale. Un autogol che ha provocato moltissime reazioni avverse. Massimiliano Chicco Iacobucci, infatti, nel recente passato era stato al centro dell’attenzione per una presunta vicinanza con due militanti indagati per istigazione a delinquere e associazione eversiva. Insomma, è bastato un cerino per accendere un rogo.



I siti online con prodotti neo-fascisti

Come spiegato da TPI, il calendario alle spalle di Chicco Iacobucci non è una novità e si trova su siti online specializzati nella vendita di prodotti neo-fascisti e neo-nazisti: dalle felpe con l’immancabile svastica, fino ai bavaglini con i motti del Ventennio per l’educazione dei più piccoli. Il tutto in barba alla costituzione e alle leggi italiani che non permettono (anzi, non dovrebbero permettere) la messa in vendita di questi prodotti.

 

 

(foto di copertina: da profilo Facebook di Gianni Berrino)