Che cos’è il cryptojacking e perché è aumentato dell’8.500% nel corso del 2017

La pratica del cryptojacking, usata per dirottare la connessione dei computer di semplici utenti per estrarre criptovalute come i bitcoin, ha subito un’impennata nel corso del 2017.

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Il rapporto Symantec, infatti, ha analizzato come il fenomeno sia aumentato dell’8.500%, con un picco da settembre in poi quando il prezzo di alcune criptovalute aveva toccato un livello mai visto.

La fortuna del cryptojacking deriva dalla sua facilità di utilizzo, grazie al fatto di passare inosservato alla vittima rispetto all’installazione di particolari malware sui computer da hackerare.

“I criminali informatici usano quest’azione per rubare la potenza di elaborazione dei computer delle vittime utilizzando la CPU nel cloud per estrarre le criptovalute – afferma il rapporto – la barriera all’ingresso per l’estrazione di monete è piuttosto bassa, potenzialmente richiede solo un paio di linee di codice per operare. L’estrazione di monete può consentire ai criminali di bypassare i controlli, impossibile con altri tipi di criminalità informatica”.

Il cryptojacking, tuttavia, può causare il rallentamento o addirittura il surriscaldamento dei computer.

Symantec afferma di aver scoperto 1 milione e 700mila “minatori” di monete a dicembre, dato che rende bene l’idea di quanto sia utilizzata questa pratica.

(Foto credits: Ansa)

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