Il nuovo salasso per i tifosi: niente coppe europee in chiaro
Il Sole 24 Ore ha riportato la decisione di Sky, che non farà accordi con altri OTT o broadcaster per offrire la visone in chiaro degli eventi calcistici europei di cui ha i diritti in esclusiva
13/06/2024 di Gianmichele Laino
Il calcio europeo da una parte, quello italiano dall’altra. È questo il quadro che ormai si è delineato nella partita dei diritti televisivi e che, a differenza di quanto accaduto nel triennio appena trascorso, caratterizzerà la fruizione delle partite da parte degli appassionati di calcio. Niente Champions in chiaro, niente Europa League in chiaro, men che meno la Conference League. E non c’è nemmeno margine per fare in modo che le due competizioni europee “minori” possano essere ospitate su piattaforme per cui l’abbonato alla Serie A versi già una quota omnicomprensiva. Infatti, dalla prossima stagione calcistica si delineerà una netta separazione tra l’offerta di Sky e l’offerta di Dazn. Quest’ultima – nonostante i rincari sui prezzi – sarà soltanto la casa della Serie A (ovviamente, il pacchetto è arricchito anche dalla Serie B e dalla Liga spagnola), mentre la media company di Comcast sarà il luogo privilegiato per assistere alle partite delle coppe europee.
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Niente più Champions in chiaro, Sky vuole proporla solo in pay tv
Il Sole 24 Ore ha anticipato la decisione di Sky: le partite delle coppe europee non verranno trasmesse in chiaro, né su Tv8 (che è una estensione gratuta della Sky a pagamento) né su nessun altro broadcast, con cu Sky – a quanto pare – non ha intenzione di fare accordi. L’emittente, infatti, è orientata a dare ulteriore valore alla sua proposta, mantenendo l’esclusiva ed evitando di condividere gli eventi con altri media.
L’unico spazio di concorrenza, alla fine, sarà quello con Amazon, dal momento che su Prime Video il colosso dell’e-commerce è riuscito ad assicurarsi i diritti per la migliore partita del mercoledì di Champions League. Poca roba, in ogni caso, rispetto a un’offerta che su Sky sarà ancora più ampia in seguito all’allargamento della competizione e al nuovo format del torneo: grazie ai cambiamenti introdotti, infatti, la Champions League si disputerà per ben 11 mesi all’anno, con 36 squadre in girone unico e – per una serie di motivi collegati al ranking europeo – con 5 team italiani che intercetteranno una platea di appassionati più ampia nel nostro Paese.
La questione, però, resta sempre quella della difficoltà di far corrispondere all’evoluzione degli eventi in streaming (quindi, in teoria, con dei costi di distribuzione più contenuti e più alla portata di tutti) a una effettiva economicità della fruizione: un abbonamento per vedere il campionato, un abbonamento per vedere le coppe europee, doppio esborso mensile e prezzi alle stelle a causa di due mini-monopoli. Un problema che – al momento – nessun Piracy Shield riuscirà a negare.