È passata la strada della rigida rigorosità. Nel testo finale, firmato da Giuseppe Conte, del nuovo Dpcm è stato deciso – tra le altre restrizioni – di optare per la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e pre-festivi. Nelle scorse giornate, dopo le voci che si erano rincorse al termine delle comunicazioni in Aula – sia a Montecitorio che a Palazzo Madama – del Presidente del Consiglio, il presidente del CNCC aveva proposto un’alternativa alla serrata nel fine settimana. Un appello che, però, non è stato ascoltato e i centri commerciali chiusi nel weekend, su tutto il territorio nazionale, sono ormai una realtà.
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A partire da sabato 7 novembre – con il nuovo dpcm che avrà valenza fino al prossimo 3 dicembre, in attesa di vedere gli effetti delle restrizioni – i centri commerciali chiusi nel fine settimana diventano una realtà. Ecco cosa dice il testo del decreto firmato nella notte dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Nelle giornate festive e prefestive (quindi anche i weekend, nrd) sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole.
In pratica, i centri commerciali chiusi nel fine settimana. A eccezioni di alcune attività che si trovano all’interno degli stessi.
Nelle ore precedenti alla firma del nuovo dpcm (che entrerà in vigore da domani, giovedì 5 novembre, per quel che riguarda le misure a livello nazionale), il Presidente del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, Roberto Zoia, aveva chiesto a Giuseppe Conte di prendere in considerazione una proposta: centri aperti tutti i giorni (compresi i weekend), ma con orario ridotto e chiusura anticipata alle ore 18. Ma è stato deciso di non percorrere quella strada.
(foto di copertina: da Pixabay)