Ci voleva Cecchi Paone per parlare con Draghi di digitalizzazione | VIDEO

Categorie: Attualità

Il giornalista, divulgatore scientifico e professore universitario è l'unico, dopo due mesi di governo, a chiedere a che punto è l'Italia

«Io le propongo di parlare un attimo di futuro». Esordisce così Alessandro Cecchi Paone dopo aver preso la parola durante la conferenza stampa di Mario Draghi, ponendo una riflessione-domanda al Presidente del Consiglio. Il futuro di cui parla il giornalista, divulgatore scientifico e professore universitario riguarda la digitalizzazione del nostro Paese. Uno stato dell’arte che non è in linea con le esigenze del momento (quelle mosse dalla pandemia) e dei prossimi anni. Ed è per questo motivo che, al netto di tutte le risposte del capo del governo sulla situazione epidemiologica in Italia, uno dei temi fondamentali per il futuro è stato smosso, per la prima volta, durante una conferenza stampa.



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«Molti italiani non ne possono più di questa grandinata quotidiana di problemi dati e numeri. L’Italia più giovane, l’Italia più attiva, l’Italia più innovativa, l’Italia più internazionale l’ha accolta con giubilo perché lei ha un terzo mandato: la digitalizzazione – ha detto Alessandro Cecchi Paone rivolgendosi a Mario Draghi -. Siamo al 25esimo posto (come evidenziato dall’ultimo rapporto annuale Desi, Indice di digitalizzazione dell’economia e della società, ndr) in Europa e lei ben lo sa. E questo è un problema per la ripartenza, perché qualsiasi settore dell’economia ha bisogno di una vera digitalizzazione».



Poi, il giornalista e divulgatore scientifico parla anche dell’attualità, citando la didattica a distanza e le molte problematiche emerse per via di una connettività non stabile e disomogenea su tutto il territorio italiano. E lo ha fatto anche in qualità di professore universitario, palesando tutte le difficoltà incontrate nella gestione di lezioni, esami e sessioni di laurea.

Cecchi Paone e la domanda a Draghi sulla digitalizzazione in Italia

Alla fine, il giornalista ricorda di aver pubblicato sui giornali un appello rivolto proprio al Presidente del Consiglio in cui si ricordava: «Mario, ricordati il terzo mandato. Mario, ricordati di digitalizzare il Paese». E fa riferimento anche a un hashtag – #mariorispondi -, sottolineando però di esser consapevole della lontananza di Draghi dal mondo dei social. Per questo motivo, ha sfruttato la conferenza stampa per chiedere: «Quando avremo, veramente, la banda larga e quando partirà una vera campagna di alfabetizzazione digitale?».



La replica del Presidente del Consiglio

Il Presidente del Consiglio ha risposto così: «L’anno alle spalle è stato di depressione, limitato anche dal punto di vista delle relazioni: la digitalizzazione è stata l’unica via d’uscita per comunicare, insegnare, per continuare a fare almeno una parte della nostra vita normale. Il non avere a disposizione i meccanismi di base per poterlo fare è una delle grandi frustrazioni di questo periodo, il divario digitale. Per l’istruzione c’è un divario tra varie parti d’Italia, quelle che non avevano infrastrutture digitali sono state più svantaggiate -ha spiegato il premier-. E’ una delle priorità, c’è l’impegno del governo, abbiamo appena finito di discutere il Pnrr con le Regioni e questa è una delle missioni ed è trasversale a tutti i progetti». Poi ha sottolineato come la digitalizzazione sarà importante anche per quel che riguarda la pubblica amministrazione.

(foto di copertina e video: da Canale Youtube della Presidenza dei Ministri)