Si può essere sindaco senza una maggioranza? Evidentemente, nel caso di Cateno De Luca, sì. Il personaggio politico più controverso del momento – eletto sindaco di Messina, a capo di un raggruppamento di liste civiche – non poteva ottenere un successo scontato. Così, la sua vittoria nella città dello Stretto si tinge di giallo, perché politicamente rilevante ma con il rischio di restare fine a se stessa.
Già, perché De Luca – l’uomo che per protesta si spogliò nell’Ars siciliana, indossando soltanto una badiera delle Trinacria per coprirsi – non deve fare i conti soltanto con il suo passato complesso dal punto di vista giudiziario (arrestato soltanto 48 ore dopo la sua elezione a consigliere regionale, lo scorso novembre), ma anche con l’anomala situazione che dovrà affrontare una volta insediatosi in consiglio comunale a Messina.
Cateno De Luca, infatti, aveva raggiunto il ballottaggio grazie alla somma delle liste civiche che lo avevano appoggiato al primo turno. Nessuna di queste, tuttavia, aveva ottenuto singolarmente il 5% necessario per superare la soglia di sbarramento per eleggere un consigliere comunale. Per questo motivo, quindi, Cateno De Luca – dopo la netta affermazione al ballottaggio con il 65,5% contro il rappresentante del centro-destra Dino Bramanti (che si è fermato al 34,7% delle preferenze) – non avrà una sua maggioranza di base per poter attuare il programma amministrativo.
E allora come farà a far passare i suoi provvedimenti in consiglio comunale? «Chiederò ai consiglieri di siglare un patto – ha affermato De Luca ad alcune emittenti locali -. La mia è una grande vittoria contro la casta: per Messina si apre completamente una uova stagione politica». Dopo Fiumedinisi e Santa Teresa Di Riva, Cateno De Luca guiderà anche Messina, un vero e proprio record. La sua sindacatura, tuttavia, si annuncia piuttosto difficile.
De Luca dovrà trovare la quadra in un consiglio comunale davvero eterogeneo: sette sono i consiglieri eletti dal Movimento 5 Stelle, 13 quelli eletti dal centro-sinistra, 12 dal centro-destra. Chi di loro starà dalla parte del nuovo sindaco, accettando tutti i compromessi che ne conseguono?