«Casapound? Bravi ragazzi che aiutano i deboli»: bufera sulla nota del Viminale

02/02/2016 di Redazione

Casapound? Bravi ragazzi che aiutano i deboli. Una nota choc del Viminale inviata ad aprile 2015 dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione al Tribunale civile di Roma apre un’aspra polemica sul web e in politica. Ma cosa è successo?

CASAPOUND BRAVI RAGAZZI, LA POLEMICA

Il documento, dicevamo, fu inviato ad aprile 2015 dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione al Tribunale civile di Roma, dove si discute la causa intentata dalla figlia del poeta Usa Ezra Pound a Cpi per l’uso del nome del padre, morto nel ’72. Il legale di CasaPound aveva chiesto al giudice di acquisire informazioni sui sedicenti ‘fascisti del Terzo Millennio’ attraverso il ministero dell’Interno. Nella nota – siglata dal capo della Direzione, prefetto Mario Papa – si parla dello “stile di militanza fattivo e dinamico ma rigoroso nel rispetto delle gerarchie interne” di Cpi. Con l’obiettivo di “sostenere una rivalutazione degli aspetti innovativi e di promozione sociale del Ventennio”. “Primario l’impegno a tutela delle fasce deboli – si legge – attraverso la richiesta alle amministrazioni locali di assegnazione di immobili alle famiglie indigenti, l’occupazione di immobili in disuso (…)”. E ancora: “L’attenzione del sodalizio e’ stata rivolta anche alla lotta al precariato ed alla difesa dell’ occupazione attraverso l’appoggio ai lavoratori impegnati in vertenze occupazionali e le proteste contro le privatizzazioni delle aziende pubbliche”. La parte piu’ discussa e’ pero’ quella in cui si legge che “(…) all’interno del movimento militano elementi inclini all’uso della violenza, intesa come strumento ordinario di confronto e di affermazione politica oltre che quale metodo per risolvere controversie di qualsiasi natura”. “Soprattutto tali componenti si trovano piu’ facilmente coinvolti in episodi di illegalita’ contro elementi di diversa fede politica – si legge -, quali risse, aggressioni (…)”. Ma le violenze sarebbero piu’ che altro confinate all’ambiente degli ultra’. Piu’ avanti si dice che “per altro verso la sinistra radicale, in special modo gli ambienti autonomi e quelli anarco-insurrezionalisti, sotto la spinta del cosiddetto ‘antifascismo militante’, non riconoscono a CasaPound (…) il diritto all”agibilita’ politica'(…), con il conseguente frequente ripetersi di episodi di contrapposizione caratterizzati da contenuti di violenza”. “E’ inaccettabile che le violenze di CasaPound vengano definite una risposta all’antifascismo militante, dice Arturo Scotto, capogruppo Sinistra italiana alla Camera. Il deputato del Pd Fabio Lavagno ha presentato un’interrogazione al governo, definendo “inquietante” la vicenda e chiedendo che Alfano ne riferisca a Montecitorio. Secondo Lavagno nella nota “si descrive CasaPound come un’organizzazione di ‘bravi ragazzi'” e “non viene mai citato il termine fascismo, ma si usa un sinonimo neutralizzante come ‘Ventennio'”

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